I SONDAGGI POLITICI IPSOS CON IL CENTRODESTRA CHE TIENE DOPO LE ANTICIPAZIONI DELLA MANOVRA

I casi Arianna Meloni e Sangiuliano, le tensioni interne fra Forza Italia e Lega e le difficoltà internazionali in Ue (dove la nomina di Fitto alla vicepresidente Ue ha spaccato la maggioranza Ursula) non incidono nei sondaggi politici per il Centrodestra di Giorgia Meloni: la compagine di Governo resta ad alti livelli di consenso, addirittura aumentati (dal 43% al 44%) dopo la pausa estiva e in vista di un autunno caldissimo dove il grande banco di prova si chiama, ovviamente, Manovra di Bilancio.



È proprio le prime anticipazioni della Nadef sulla Finanziaria sarebbero responsabili, secondo i sondaggi politici Ipsos di Nando Pagnoncelli sul “Corriere della Sera” (aggiornati al 12 settembre 2024) di una crescita del Centrodestra rispetto alle intenzioni di voto già buone due mesi dopo le Elezioni Europee 2024: gli aiuti alle fasce più deboli, la conferma dell’Assegno unico e il taglio delle tasse per le famiglie sono materie importanti che possono spostare concretamente consensi in questo periodo dell’anno. Entrando nei numeri effettivi dei sondaggi Ipsos, scopriamo che Fratelli d’Italia di Meloni pur con un calo dello 0,4% resta sia in testa con il 27,5%, sia soprattuto mantiene un margine importante sul Pd di Schlein, complice il calo netto dell’1% dei rivali Dem. Per Forza Italia di Tajani la crescita nei sondaggi politici di metà settembre è dello 0,3% con un complessivo 9% raggiunto dagli azzurri: con Noi Moderati all’1% in lieve crescita nonostante il caso Toti, è la Lega di Salvini a completare il poker del Centrodestra in crescita dello 0,2% fino al 8,2% pur dopo le difficoltà interne e il processo Open Arms contro Matteo Salvini (ieri è giunta la prima sentenza di condanna a 6 anni di reclusione).



NEL CAMPO LARGO RENZI LASCIA IL CENTRO MA NON RACCOGLIE VOTI: GLI ALTRI SONDAGGI POLITICI

Spostandoci di coalizione ma rimanendo sempre fermi sui sondaggi politici di Pagnoncelli, i dati raccolti in questa prima metà di settembre (comparati agli ultimi sondaggi di Ipsos di fine luglio) mostrano un “campo largo” ancora incerto sia nella formazione che nei consensi. Il Pd di Schelin dopo un’estate in penombra perde terreno scivolando fino al 21,6% con la perdita dell’1% netto nei consensi nazionali. Il M5s di Conte, attraversato dalla “tempesta” interna con Beppe Grillo, non va oltre il 13,9% pur guadagnando lo 0,9% di fatto “perso” dal Pd.



Chi ha invece scommesso sul Centrosinistra abbandonando l’area ex Terzo Polo centrista è Matteo Renzi solo che non raccoglie per ora i “frutti” nei sondaggi politici elettorali: per Ipsos Italia Viva resta al 2,5%, sopra il 2% di PiùEuropa ma comunque al pari di Calenda con Azione (a chi idealmente recupera uno 0,5% di consensi centristi). Il veto del M5s e le difficoltà di un elettorato che dovrà digerire la “sbandata” di Renzi a sinistra, il “campo largo” si trova ancora a rincorrere e l’area riformista non sembra condividere l’ingresso nella formazione progressista in “cantiere” per provare a battere Meloni nel 2027. Chiudono i sondaggi politici di Pagnoncelli l’AVS ottima ancora al 6%, Sud Chiama Nord all’1% e Santoro sotto l’1%. Infine, fronte Governo, la crescita dei consensi arriva fino al 39% di fiducia per l’esecutivo di Centrodestra, con il 49% invece di detrattori.