I SONDAGGI POLITICI SULLA PREMIER GIORGIA MELONI: FIDUCIA INTATTA (COSIÌ COME IL PARTITO)
«Eccomi qua, sono ricomparsa, richiamate tutte le unità!»: dopo due settimane di sondaggi politici “radi” e di foti preoccupazioni soprattutto internazionali, ecco con un video social ironico ieri Giorgia Meloni è riapparsa a Palazzo Chigi pronta per il rientro della politica dopo la pausa agostana. Il “caso” legato alla sorella Arianna, le frizioni interne nel Centrodestra fra Lega e Forza Italia, lo Ius Scholae e i tanti dossier che attendono il Governo già da questo venerdì (primo CdM e invio del nome a Bruxelles di Raffaele Fitto come commissario Ue).
Osservando gli ultimi sondaggi politici usciti – ovvero quelli del Termometro Politico, raccolti tra il 18 e il 23 agosto scorso – la fiducia nella Presidente del Consiglio resta sempre ad alti livelli con un complessivo 52% di giudizi “positivi” sull’operato fin qui svolto da Giorgia Meloni. Il 24,8% è molto soddisfatto, il 14,8% tiene una fiducia “normale” sulla leader FdI, l’11,3% conferma la fiducia anche se ammette non essere “pienissima”. Di contro, il 48,7% degli elettori intervistati dai sondaggi politici del Termometro boccia sonoramente l’agire di Meloni come capo del Governo di Centrodestra. Nelle intenzioni di voto FdI è ancora al top con il 29,3%, sintomo che il periodo d’oro di Giorgia Meloni dopo le Europee ancora non si è esaurito. Dopo aver ricaricato le batterie e dopo aver salutate i tanti italiani che hanno avuto sì loro una estate difficile senza vacanze, Meloni dà appuntamento al primo CdM dopo la pausa per venerdì prossimo dove si inizierà, tra gli altri punti in odi, a parlare di Manovra 2025.
PARTITI E DEMOCRAZIA, I SONDAGGI POLITICI SULLA “SFIDUCIA” DEGLI ITALIANI
In attesa dei nuovi sondaggi politici in arrivo presumibilmente all’inizio della prossima settimana, fanno discutere le ultime analisi di Demos & Pi per “La Repubblica” (per un’indagine di LaPolis-Università di Urbino): è stato chiesto agli intervistati in merito al rapporto sempre piuttosto complesso tra democrazia e partiti quale fosse l’attuale grado di giudizio. Dopo il flop delle Europee con più del 50% di astenuti, emerge che ad oggi gli elettori considerino una democrazia in grado di funzionare anche senza partiti politici di riferimento.
Lo ritiene il 56% delle risposte, mentre il 44% ritiene che senza il movimento e partito politico non si possa sviluppare appieno un paese democratico: entrando nel merito dei sondaggi politici di Ilvo Diamanti si scopre che l’elettorato con meno “fiducia” nella capacità dei partiti è quello di Forza Italia e del M5s. Il 68% dei forzasti ritiene infatti che la democrazia possa fare a meno dei partiti, così come il 63% dei 5Stelle: seguono al 56% la Lega, 54% FdI, 51% per Azione e AVS, 30% per il Pd che conferma di avere l’elettorato ancora più “legato” all’apparato partito.