LE INTENZIONI DI VOTO DEI SONDAGGI POLITICI PIEPOLI: CENTRODESTRA TIENE, PD AL 20%, MELONI AL 41%

Un Centrodestra che tiene, un Partito Democratico salito ormai stabile attorno al 20% e un M5s che resta fermo tra il 16 e il 17%: questo raccontano gli ultimi sondaggi politici dell’Istituto Piepoli per “Il Giornale”, con interviste pubblicate lo scorso 22 marzo 2024. In vista delle Europee e delle altre sfide elettorali da qui fino a giugno, l’andamento dei principali partiti resta inserito in un trend generale che già la Supermedia YouTrend di venerdì ci aveva aiutato a “fotografare”: FdI di Giorgia Meloni, seppur con un calo rispetto al 2023, mantiene la sua “leadership” al 28% di consensi nazionali davanti di ben 8 punti al Pd di Elly Schlein, ferma al 20% questa settimana.



Stabile al 16,5% anche il M5s di Giuseppe Conte, mentre perde lo 0,5% rispetto ai precedenti sondaggi politici di Nicola Piepoli la Lega di Salvini, al quarto posto con l’8,5% di preferenze su base nazionale. Sale all’8% Forza Italia di Tajani mentre non si schiodano dal 4% a testa gli ex componenti del Terzo Polo, tanto Azione di Calenda quanto Italia Viva di Matteo Renzi. Chiudono le intenzioni di voto le altre liste tutte sotto quota 5%: Alleanza Verdi-Sinistra stabile al 4%, PiùEuropa sale al 3,5%, Noi Moderati si conferma all’1,5% con il leader Maurizio Lupi. Sempre nei sondaggi politici del “Giornale” si conferma in testa alle coalizioni il Centrodestra a guida Meloni sia per quanto riguarda la fiducia nel Governo – al 38% – e sia per il consenso sulla Presidente del Consiglio, in lieve aumento al 41%.



I SONDAGGI POLITICI VERSO LE EUROPEE: L’ALLARME ASTENSIONE PREOCCUPA

Spostandoci invece su tematiche più “oltre confine”, i sondaggi politici di Nicola Piepoli provano a tastare il polso verso l’appuntamento di giugno con le Elezioni Europee 2024: in particolare, viene chiesto agli intervistati di indicare le priorità a cui la prossima Legislatura europea dovrà dare conto rispetto ai tanti temi urgenti di questi anni. Il 40% ritiene che in primo luogo la nuova Europa dovrà porsi unita e con soluzioni adeguate per la guerra in Medio Oriente: il 31% invece ritiene sia decisamente più urgente il conflitto in Ucraina, il 29% punta sulla sostenibilità ed emergenza climatica, il 23% sul tema immigrazione, il 22% sull’intelligenza artificiale.



Il 38% ammette di non essere a conoscenza delle Europee in data 8-9 giugno 2024 mentre scatta ancora forte l’allarme astensionismo visto le risposte date indicative dall’elettorato intervistato tra il 19 e il 22 marzo scorsi: il 35% solamente si dice pronto a votare alle Europee, il 36% punta sul “probabilmente sì” mentre vi è un complessivo 30% che molto probabilmente non voterà o peggio sa già che non vi sono gli estremi per esprimere il proprio voto. Nello specifico il 15% lascia aperta una minima possibilità al voto ma è intenzionato a non recarsi alle urne, l’11% dei sondaggi politici Piepoli è netto sul “no”, il 3% ancora è senza opinione.