Fratelli d’Italia resta ancora il primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani secondo gli ultimi sondaggi politici. In particolare, la rilevazione di Tecnè-Dire, con le interviste effettuate il 15 e 16 febbraio 2024, evidenzia che il partito di Giorgia Meloni è però in calo, seppur leggero. Invece, recupera terreno il Pd, che è al secondo posto. Infatti, FdI è al 28,4% (in calo dello 0,1% rispetto a una settimana fa), mentre il Pd di Schlein è al 20%, in recupero di 0,2 punti percentuali. Al terzo posto c’è il Movimento 5 Stelle, col 16% (-0,2). A seguire Forza Italia che è al 9,2%, con un punto di vantaggio sulla Lega, che ha perso lo 0,2%. Alleanza Verdi Sinistra è in salita al 3,9%, di uno 0,1 punto percentuale in più rispetto ad Azione, mentre al 3% si trova Italia Viva e +Europa al 2,4%.



I sondaggi politici si soffermano anche sui leader di partito più apprezzati. Giorgia Meloni è al primo posto con il 44% (ma 0,2 in meno rispetto a 7 giorni fa), a seguire Antonio Tajani (Forza Italia) al 33,9% (+0,1%). Al terzo posto Giuseppe Conte (M5s) al 30,8% (-0,1%). A tallonarlo Elly Schlein (Pd) al 29,5% (+0,1%). In calo Matteo Salvini (Lega) con il 28,7% (-0,1%). Poi Maurizio Lupi (23,8%), Emma Bonino (23,7%), Carlo Calenda (20,9%), Angelo Bonelli (15,5%), Nicola Fratoianni (15,2%), Matteo Renzi (14,8%). In calo la fiducia degli italiani nel governo Meloni: il 52,6% non ha fiducia nell’esecutivo (+0,1% rispetto alla scorsa settimana).



SONDAGGI POLITICI: SÌ AGLI AIUTI ALL’UCRAINA, NO AD ALTRE ARMI

Tra i sondaggi politici c’è quello Ispi realizzato per Ipsos, che si sofferma sull’attuale contesto geopolitico e sulla confusione sull’andamento della guerra in Ucraina. Ora Russia e Putin sono visti in ascesa, infatti uno su quattro degli intervistati (23%) ritiene che Mosca stia vincendo in Ucraina, invece solo il 7% crede che Kiev stia prevalendo. La maggior parte degli italiani (69%) ritiene che non si possa superare lo stallo attuale con le armi. Dunque, di fronte all’ipotesi di negoziati di pace, uno su due è favorevole a un accordo in cambio di un parziale ritiro della Russia dall’Ucraina, per uno su quattro i colloqui dovrebbero iniziare a qualsiasi condizione e solo il 6% è del tutto contrario. Il 51% degli intervistati è contrario a un nuovo invio di aiuti militari all’Ucraina, il sì invece arriva dal 32%. Gli italiani sono divisi sull’efficacia delle sanzioni alla Russia: il 52% è favorevole, un’ampia maggioranza ritiene che vadano accolti i profughi ucraini (68%) e mandati aiuti umanitari a Kiev (74%).



Italia divisa su un’eventuale ingresso dell’Ucraina nell’Ue: il 34% è favorevole, il 32% non lo è. In generale, la guerra in Medio Oriente desta più attenzione, ma di poco (31% contro il 28% di quella in Europa orientale), tra i più giovani lo scontro tra Israele e Hamas è ritenuto più importante: lo pensa il 58% degli intervistati nella fascia tra i 18 e i 24 anni, solo il 16% indica infatti l’Ucraina. A proposito di leader, per gli italiani Putin è il più in vista (36%), a seguire Xi Jinping (17%) e Joe Biden (17%). Non a caso a prevalere tra chi guadagna influenza ci sono Cina (+33%) e Russia (+25%), mentre l’Italia è fanalino di coda (-20%). Infine, gli italiani sono sicuri di tre cose: il mondo è più frammentato (87%), più insicuro (86%), più diseguale (75%). I più giovani sono meno pessimisti: anche se il 68% avverte una maggiore insicurezza, solo la metà ritiene che la forbice delle diseguaglianze si sia allargata.