I PRIMI SONDAGGI POLITICI “DOPO” LE REGIONALI 2024: POSIZIONI CRISTALLIZZATE, IL CENTRODESTRA RESTA AL TOP A LIVELLO NAZIONALE
Sebbene Fratelli d’Italia sia stato l’unico partito assieme al Partito Democratico ad essere cresciuto costantemente come voti nelle ultime Elezioni Regionali (rispetto alle stesse del 2019-2020), i sondaggi politici nazionali al momento non sembrano intercettare la perdita di consenso maturata nel partito di Giorgia Meloni quando si tratta di Elezioni locali e non a carattere nazionale. Se infatti alle Politiche ed Europee l’exploit di FdI è ampiamente misurato, alle Comunali e in questi ultimi tre voti regionali le preferenze per il partito di destra sono calate non reggendo l’impianto generale di quota 30%.
I sondaggi politici restano ancora molto positivi, anche perché sondano il terreno su base nazionale, ma è poi nei voti di Liguria, Emilia Romagna e Umbria dove il partito di Meloni seppur facendo nettamente meglio del passato, comunque non “tiene” gli ottimi risultati su scala più generale: osservando i “primi” sondaggi politici pubblicati dopo i risultati delle ultime Regionali (raccolti però tra il 13 e il 15 novembre 2024) condotti da Swg per TgLa7, FdI mantiene saldamente il primo posto con il 29,6% dei consensi, in lieve calo rispetto alla scorsa settimana dello 0,2%. Sotto media ancora il Pd di Elly Schlein, che pure può festeggiare l’oltre 40% preso in Emilia Romagna (dove ha perso comunque elettori rispetto al 2020 dovuti alla fortissima astensione): i dem ad oggi valgono il 22,1%, l’esatto doppio dei voti rispetto al M5s di Giuseppe Conte impegnato nella difficile vicenda interna dell’Assemblea Costituente. La Lega di Salvini a carattere nazionale supera Forza Italia, mentre ha pagato dazio in Emilia Romagna e Umbria: Salvini recupera fino al 9% mentre Tajani rimane fermo all’8,9%, +2% sulla lista AVS ancora positiva nelle ultime votazioni regionali. Chiudono i sondaggi politici Swg la pattuglia dei centristi, con Azione di Calenda ormai raggiunto a pari merito da Italia Viva di Renzi, mentre PiùEuropa resta ancora al 2% davanti a Noi Moderati e Pace Terra Dignità, entrambi all’1,2%.
SONDAGGI POLITICI SU SINDACATI E “RIVOLTE SOCIALI”: GLI ELETTORI BOCCIANO I TONI FORTI DI LANDINI
Al netto dei dati sull’astensione che ancora paiono piuttosto alti su base nazionale (il 32% di astenuti e incerti, ma già in Emilia Romagna l’affluenza si è fermata al 46% perdendo netto il 20% in neanche 5 anni), i sondaggi politici diffusi lunedì sera da TgLa7 ha trovato ampio spazio il capitolo delle proteste sindacali e degli scioperi sulla Manovra da qui fino a fine 2024. Innanzitutto, solo 1 cittadino su 4 ritiene di avere ancora fiducia piena nei sindacati – con dati ancora molto bassi nella fiducia personale dei tre leader principali, Landini-Cgil 35%, Bombardieri-Uil 29% e Sbarra-Cisl 28% – mentre circa il 33% ritiene giusto lo sciopero generale indetto per fine novembre in aperto scontro con il Governo Meloni.
Nello specifico, viene chiesto agli italiani dai sondaggi politici Swg cosa ne pensino delle ultime dichiarazioni “incendiarie” del leader Cgil in merito alla necessità di una «rivolta sociale» contro le politiche del Centrodestra: il 23% sottolinea di essere d’accordo con i toni accesi volti alla protesta nazionale (di cui il 44% è da elettori del Centrosinistra), mentre il 34% seppur ritenga corretto incentivare la protesta al Governo, boccia decisamente il termine “rivolta sociale” in quanto troppo pericoloso. Il 29% dei cittadini intervistati boccia sonoramente Landini in quanto non va incentivato alcun movimento di protesta, mentre il 14% non si esprime/non sa: resta la sensazione che gli scioperi abbiano perso nel tempo efficacia, specie se indetti con questa frequenza e senza alle volte motivazioni “stringenti” (se non di carattere politico); di contro, secondo la metà degli intervistati nei sondaggi politici, lo sciopero resta ancora l’unico strumento vero a disposizione dei lavoratori.