I NUOVI SONDAGGI POLITICI TECNÈ: SCENDONO TUTTI I PARTITI “BIG”. MELONI +5% SUL PD

Il caso Sangiuliano-Boccia, tanto mediatico quanto politico, ha pesato e non pochissimo nelle intenzioni di voto dei sondaggi politici raccolti da Tecnè per l’Agenzia DiRE tra il 5 e il 6 settembre 2024: nel pieno della bagarre che ha poi portato alle dimissioni venerdì dello stesso Ministro della Cultura (gli succede il giornalista Alessandro Giuli), i consensi per il Governo e per i partiti di maggioranza sono tutti calati, sebbene di pochissimo. Al contempo però le opposizioni non hanno visto aumentare la fiducia, confermando un periodo di generale “freddezza” dopo le Europee 2024 nei confronti di quasi tutti i movimenti politici.



Restano dunque gli equilibri “canonici” di questo 2024, con la Premier Giorgia Meloni saldamente in testa ai sondaggi politici nazionali con FdI che al 28,9% mantiene un vantaggio netto di 5 punti sulla diretta rivale, Elly Schlein con il Pd. I dem perdono lo 0,2% come Fratelli d’Italia e restano ancora “impelagati” nelle baruffe interne all’ipotetico “campo largo progressista”. Se Schlein non va oltre il 23,8% non va certo meglio il M5s di Giuseppe Conte che in piena guerra contro/da Beppe Grillo viene superato da Forza Italia appena sopra la quota 10%. Tajani, pur calano, resta al 10,7% sopra il 10,5% dei pentastellati. A chiudere la top five, tutti in calo rispetto agli ultimi sondaggi politici di Tecnè della scorsa settimana, anche la Lega di Salvini che non va oltre l’8,2% su scala nazionale.



CALA FIDUCIA NEL GOVERNO MELONI DOPO IL CASO SANGIULIANO: I SONDAGGI POLITICI

Rimanendo sempre nelle intenzioni di voto dei sondaggi politici Tecnè-DiRE ma nella parte “bassa” della classifica, guida ancora tutti i “mini” l’Alleanza Verdi-Sinistra di Fratoianni, Salis e Bonelli che con il 6,5% guadagno ancora terreno su tutti gli altri partiti rimasti invece fuori dall’ultimo Parlamento Europeo. AVS prende lo 0,3% mentre Azione di Calenda, al cui interno è in corso uno scontro importante tra la direzione e le ex forziste Gelmini e Carfagna, non va oltre il 2,9%.

L’ex Terzo Polo resta comunque a terra con i consensi visto che anche Italia Viva di Renzi non va oltre il 2% nonostante aspiri ad ingrossare le maglie del “campo largo” a guida Schlein: chiudono i sondaggi politici di questo inizio settimana il 2% di PiùEuropa e il complessivo 4,5% di tutti gli altri partiti messi assieme. Chiudiamo con il dato imponente dell’astensione che unita agli indecisi rende quel 49,8% complessivo come un immenso campanello d’allarme per la politica italiana: rimanendo sul solo Governo Meloni, il caso Sangiuliano e le difficoltà nell’impostare la delicata prossima Manovra di Bilancio 2025 portano la fiducia nell’esecutivo in calo dello 0,4% al di sotto (di poco) del 40% di fiducia.