SONDAGGI POLITICI COSA CAMBIA DOPO LE EUROPEE?
I sondaggi politici lanciano segnali preoccupanti al governo per quanto riguarda due riforme care alla maggioranza, premierato e autonomia differenziata, perché la gran parte degli italiani le boccia. In particolare, è il sondaggio di Euromedia Research, realizzato lo scorso 21 giugno 2024, a rivelare che sul premieranno il 43% è contrario, mentre il 27,9% non si è espresso, invece il 29% ha dato un parere positivo. Non cambiano sostanzialmente le proporzioni per quanto riguarda l’autonomia differenziata, infatti il 40,6% è contrario, il 35% invece è a favore, mentre il 24,4% non ha dato alcuna risposta.
Si tratta inevitabilmente di segnali negativi per la maggioranza, nel caso del premierato per Fratelli d’Italia, mentre la riforma dell’autonomia differenziata è fortemente voluta dalla Lega, ma quest’ultima è ormai legge, quindi solo un’eventuale referendum potrebbe abrogarla, invece per il premierato servono almeno due terzi del Parlamento, altrimenti potrebbe servire una consultazione popolare. D’altra parte, bisogna prender atto che i segnali sono contrastanti rispetto ai sondaggi degli ultimi giorni.
SONDAGGI POLITICI: FDI CRESCE, MA CALA FIDUCIA IN MELONI
Tra i sondaggi politici c’è quello di Termometro Politico, che si è soffermato sulle intenzioni di voto della settimana, segnalando che non ci sono state variazioni significative rispetto alla precedente rilevazione. Fratelli d’Italia è in crescita (+0,2%) e vicina alla soglia del 30%, mentre Pd, Forza Italia e M5s calano di due decimi, a differenza di Lega e Alleanza Verdi Sinistra (Avs) che recuperano un decimale.
Va segnalato un dato interessante di questi sondaggi politici, le cui interviste sono state raccolte tra il 26 e 27 giugno, cioè il sorpasso di Michele Santoro, che ha lanciato in vista delle europee il partito “Pace, terra dignità”, su Italia viva di Matteo Renzi, con il primo che è al 2,1% contro al 2% dell’ex premier. Per quanto riguarda la fiducia nella premier Giorgia Meloni, va segnalata la crescita della platea di chi non ha un briciolo di fiducia (+0,9%), mentre cala la percentuale che riguarda coloro che hanno molta fiducia (-0,6%).