LA SUPERMEDIA DEI SONDAGGI POLITICI CON LA CRESCITA DEI PARTITI NEL CAMPO LARGO: MELONI PAGA KO ALLE REGIONALI
La Supermedia dei sondaggi politici presentata come sempre da YouTrend per AGI alla fine della settimana politica mette sul piatto un tema non da poco: a livello di consensi, tutte le analisi degli ultimi giorni vedono ancora effetti importanti nei consensi dagli ultimi risultati delle Elezioni Regionali. Se però si guarda con un orizzonte un filo più ampio, ecco che per un “campo largo” in crescita nei sondaggi politici arriva subito la doccia gelata dei mancati accordi e degli scontri interni, specie sull’asse Pd-M5s.
Prendendo in esame tutti i sondaggi politici pubblicati tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre – nello specifico si tratta di EMG (pubblicati il 29 novembre), Eumetra (28 novembre), Euromedia (26 novembre), Ipsos (30 novembre), Noto (3 dicembre), SWG (25 novembre e 2 dicembre) e Tecnè (23 e 30 novembre) – la Supermedia registra un nuovo calo di FdI per Giorgia Meloni, sotto il 29% per la prima volta da mesi. Lo 0,2% perso nell’ultima settimana proietta Fratelli d’Italia al 28,9%, paga dazio per la sconfitta alle Regionali e per i vari scontri interni alla maggioranza verso una Manovra di Bilancio ancora complessa.
Il Pd di Elly Schlein invece prosegue nella (lenta) risalita con la media dei sondaggi politici che certifica un 23,25 complessivo, su dello 0,4% rispetto alla Supermedia della scorsa settimana: non va malissimo neanche il M5s di Giuseppe Conte (da ieri con votazioni aperte fino all’8 dicembre per la Costituente-bis dopo il ricorso di Beppe Grillo) che all’11,6% continua la fase di galleggiamento al terzo posto dei sondaggi politici, risultato del ridimensionamento avvenuto con le ultime Elezioni Europee 2024. La sfida interna al “campo largo” al momento vede nettamente davanti i dem di Schlein ma al momento la tenuta nei consensi da giugno resta un dato positivo in casa 5Stelle, viste anche le forti turbolenze interne.
FUTURO M5S E CENTROSINISTRA: I SONDAGGI POLITICI PREMIANO ANCORA IL CENTRODESTRA COME COALIZIONE
Proseguendo nella rassegna dei sondaggi politici della settimana, la Supermedia YouTrend rileva un calo ulteriore dei partiti di Centrodestra: la Lega scende all’8,7% mentre Forza Italia rimane stabile con il 9,1% (-0,1%), confermando un trend negativo che va ad aggiungersi alla discesa lenta di Fratelli d’Italia. Fa un balzo netto invece Noi Moderati di Maurizio Lupi, che recupera parte dei consensi “persi” in due settimane dagli altri tre partiti della coalizione al Governo Meloni: la lista dei centristi sale all’1,2%, recuperando parte della distanza con le altre liste moderate ma in area Centrosinistra.
Azione di Carlo Calenda perde terreno ulteriore con il 2,4%, ormai azzerando il vantaggio su Italia Viva di Renzi che galleggia ancora al 2,3%, con PiùEuropa di Bonino e Magi che rimane ferma al 2%. Se si guarda però al contesto delle coalizioni, i sondaggi politici “mediati” da YouTrend registrano una tenuta su lungo periodo ancora ottima per il Centrodestra, con il “campo largo” che sì cresce a livello di liste interne ma fatica a trovare una quadra sul fronte alleanze. La tenuta della maggioranza di Governo (da Meloni a Lupi passando per Salvini e Tajani) vale oggi un 47,9% superiore tanto ai risultati delle Europee (46,4%) quanto a quelle delle Politiche 2022 (43,8%): il Centrosinistra con Pd, AVS e PiùEuropa non va oltre il 31,4%, con l’11,6% dei 5Stelle che dunque riescono al massimo a raggiungere quota 43% su scala nazionale.
Il problema per Schlein resta la compattezza di un campo largo che dai sondaggi politici alla realtà effettiva di tutti i giorni non sembra costruirsi, anzi: «La mia comunità non si definisce di sinistra, ma progressista», rivendica Giuseppe Conte intervista in un’intervista oggi a “La Stampa”, sottolineando come davanti ad un’eventuale Elezione nazionale oggi il M5s non andrebbe col “campo largo” bensì correrebbe in solitaria, specie se il Pd non cambia idea su riforme e alleanze internazionali (vedi fronte guerra in Ucraina). Dal Nazareno filtra irritazione con i Dem che attaccano, «Conte sia prudente, senza il Partito Democratico non c’è alternativa» per una coalizione in grado di battere il Centrodestra. Il problema è che anche insieme la distanza, dicono oggi i sondaggi politici, rimane: per capire l’umore interno al presunto “campo largo” basta sentire oggi Riccardo Magi di PiùEuropa per capire forse meglio più di tante analisi demoscopiche, «Conte conferma di non essersi mai spostato dalle posizioni di quando governava con Salvini. Prostrati davanti a Putin e Trump».