CENTRODESTRA RESISTE CON FDI IN TESTA E LA LEGA CON MASSIMO VANTAGGIO SU FORZA ITALIA: COSA DICONO I SONDAGGI POLITICI DEL TERMOMETRO

Sebbene la fine 2024 resta complessa per il Governo Meloni con la Manovra di Bilancio da approvare ad ogni costo prima di Capodanno, il consenso degli elettori per il Centrodestra resiste anche ai lievi cali registrati nei sondaggi politici tra fine novembre e inizio dicembre: con le ultime intenzioni di voto prodotte dal Termometro Politico emerge la stabilità di Fratelli d’Italia, la crescita del Carroccio (ad un giorno dalla sentenza Salvini sul caso Open Arms) e la tenuta sostanziale dell’area centrista. Di contro, i sondaggi politici raccolti tra l’11 e il 12 dicembre 2024 non mostrano ancora garanzie sufficienti per il “campo largo” di avere una coalizione in grado di battere ad oggi il Governo Meloni, specie se proseguono le non chiare intenzioni del Movimento 5Stelle di farne parte o meno.



Entrando nei “freddi numeri” dei sondaggi politici del Termometro Politico, il vantaggio di Meloni su Schlein resta vicino ai 7 punti percentuali, in pratica si è rimasti ai risultati delle Europee: FdI al 29,5% tiene a distanza ancora ampia il Pd, risalito fino al 23% nelle ultime settimane. Al terzo posto il M5s di Conte recupera in parte i consensi persi durante le fasi “calde” della Assemblea Costituente, ma resta comunque sotto quota 11% e non in grado al momento di rappresentare un’alleanza solida per il “campo largo”, sempre qualora decidessero di aderirvi alle prossime Elezioni politiche 2027. Se già nel Partito Democratico si “vocifera” di un possibile candidato Premier che non sia necessariamente Elly Schlein, la mancanza di alleati forti nella coalizione – almeno secondo gli attuali sondaggi politici – non trasmette sensazioni positive per l’elettorato di Centrosinistra.



A chiudere i sondaggi politici del Termometro di metà dicembre 2024 troviamo l’allungo della Lega al 9%, massimo vantaggio negli ultimi mesi sugli alleati-rivali di Forza Italia: Tajani scende all’8,2%, tenendo comunque a distanza l’Alleanza Verdi-Sinistra con il 6,6% ancora stabile dopo l’ottimo exploit di Salis e Lucano alle Europee. Le intenzioni di voto nazionali vedono poi la pattuglia di ex liste del Terzo Polo, su cui pende uguale il “dubbio” sull’eventuale ingresso nel campo largo progressista: i sondaggi politici danno ancora numeri molto bassi tanto per Calenda, con Azione al 2,8%, quanto per Renzi e Bonino, rispettivamente al 2,3% e 1,8% su scala nazionale. Chiude la rassegna dei sondaggi politici quotidiani l’1,4% del partito di Marco Rizzo, appena davanti a Michele Santoro (1,3%) e Maurizio Lupi con l’1,1% di Noi Moderati.



MULTE VACCINI COVID E FIDUCIA PREMIER: IL CONSENSO DEGLI ELETTORI NEI SONDAGGI POLITICI AGGIORNATI

Non di solo voti e consensi trattano però gli ultimi sondaggi politici pubblicati questa settimana dal Termometro Politico: la fiducia del Governo Meloni, ad esempio, è un tema sempre caldo per l’elettorato che si appresta a valutare aiuti e interventi della Manovra di Bilancio 2025. Al momento il 27,4% concede ancora netta fiducia all’operato di Giorgia Meloni come Presidente del Consiglio, a cui si aggiunge un 14,3% di “abbastanza fiducia” e un 9,8% un po’ più freddo nel consenso: dietro al 50% di elettori intervistati che esprimono fiducia nella Premier vi è un 48,3% di detrattori che contestano il Centrodestra e le proprie riforme.

Una scelta molto divisiva sul tema Covid presa nell’ultimo Decreto Milleproroghe ha portato non poche polemiche a Palazzo Chigi, con i sondaggi politici che confermano la divisione importante tra l’elettorato: il 28,4% è del tutto d’accordo ad aver annullato definitivamente le multe per chi nella pubblica amministrazione non si era vaccinato contro il coronavirus, mentre il 15,4% ritiene che l’obbligo era anche sensato ma dopo anni persistere con la multa non aveva alcun senso e serviva solo ad esacerbare le visioni contrapposte. Di contro, i sondaggi politici del Termometro registrano un 25% di persone che ritengono sbagliata la decisione del Governo, in quanto parlare di sanatoria è sempre un elemento erroneo di suo; da ultimo, il 29,6% degli intervistati nei sondaggi politici sottolinea il messaggio sbagliato dato dallo Stato, addirittura considerando le multe esistenti come troppo basse.