I SONDAGGI POLITICI DEL TERMOMETRO: CENTRODESTRA IN SALUTE, PERDE TERRENO IL PD

Nel pieno del “caso Sangiuliano-Boccia” i sondaggi politici raccolti dal Termometro Politico non vedono particolari scossoni per il Centrodestra, con la Premier Meloni che rimane sopra il 29% seppure perde lievemente lo 0,1% rispetto alle intenzioni di voto della scorsa settimana. Nonostante circa due italiani su tre pensino che il Ministro della Cultura debba dimettersi dopo quanto emerso sulla sua “consulente-amante” Maria Rosaria Boccia, per i partiti di Governo tiene il consenso guadagnato anche dopo le Europee 2024.



I sondaggi politici raccolti dal Termometro Politico tra il 4 e il 5 settembre scorso certificano il vantaggio di Fratelli d’Italia al 29,4% su tutti i diretti rivali, a cominciare dal Pd di Elly Schlein che prosegue una fine estate tutt’altro che positiva sul profilo del consenso elettorale. I dem perdono ancora lo 0,3% e scendono fino al 23,5%, rimanendo l’unica alternativa possibile a Giorgia Meloni ma necessitanti di una coalizione che possa competere verso le Elezioni Politiche 2027. Per ora il “campo largo” è solo un progetto che nutre diverse spaccature al suo interno: a cominciare dai veti del M5s di Conte che al 9,9% cala ulteriormente, probabilmente complice lo scontro durissimo interno tra il leader e il Garante Beppe Grillo. Recupera così terreno Forza Italia in tandem con Noi Moderati (entrambi nel PPE), saliti fino al 9,3%, ma non perde distanze la Lega di Salvini che si conferma all’8,6% su scala nazionale.



FOCUS CAMPO LARGO: I SONDAGGI POLITICI BOCCIANO L’INGRESSO DI RENZI AL 49%, ECCO PERCHÈ

Rimanendo sulle intenzioni di voto dei sondaggi politici Termometro, da segnalare la conferma di AVS al 7% dopo gli ottimi risultati delle Europee di inizio giugno, ormai più che doppianti gli altri partiti centristi rimasti fuori dal Parlamento Europeo. Al 3,1% troviamo Azione di Calenda, davanti all’ex alleato Matteo Renzi con Italia Viva ancora fermo al 2%. Chiudono la “classifica” dei sondaggi politici nazionali di inizio settembre le liste di Santoro, Magi, De Magistris, Cateno De Luca e Bandecchi: Pace terra e dignità all’1,8%, PiùEuropa 1,7%, Democrazia Sovrana e Popolare 1,2%, Libertà 1%, Alternativa Popolare 0,3%.



Parola finale data agli elettori su uno dei punti più “nodosi” all’interno della sinistra, ovvero la costituzione del “campo largo” e i suoi eventuali protagonisti nella sfida a lungo termine con il Centrodestra di Meloni. Ebbene, ad oggi il 49,4% ritiene sbagliato l’ingresso di Matteo Renzi nel “nuovo” Centrosinistra ancora tutto da costruire. La spiegazione data dall’elettorato intervistato è netta: «Renzi danneggerà la coalizione», in quanto il leader di Italia Viva è molto impopolare tra il M5s e il resto della sinistra radicale, «con lui il campo largo perderebbe più elettori di quanti ne guadagnerebbe». Solo l’11,2% ritiene Renzi un valore in più al “campo largo”, mentre il 35% è convinto che la sua presenza o meno non modificherebbe gli equilibri più di tanto, anche perché politicamente ad oggi sarebbe per lo più «ignorato».