SONDAGGI POLITICI DI DIRE-TECNÈ: BENE MELONI, TAJANI E M5S, MALE IL PD E AVS

La politica è (ri)tornata e con essa si riaggionano i sondaggi politici legati ai partiti in Parlamento: dopo il CdM e l’inizio delle discussioni sulla Manovra (chiusa la polemica sull’Assegno unico, riconfermato al 100% dal Governo) la Premier Giorgia Meloni si ritrova a crescere ulteriormente nei consensi con Fratelli d’Italia che schizza sempre più verso quota 30% anche nei sondaggi politici raccolti da Tecnè per l’Agenzia DiRE tra il 29 e il 30 agosto 2024. Il vantaggio di FdI aumenta anche perché contemporaneamente calano i diretti avversari del Partito Democratico, in un “autunno militante” che per Schlein non è finora iniziato nel migliore dei modi.



La lista di Meloni sale infatti al 29.1% mentre il Pd non va oltre il 24%, perdendo nettamente lo scontro diretto con la destra di Governo e calano dello 0,6% rispetto ai medesimi sondaggi dello scorso 26 luglio: in un mese la crescita di Conte e Tajani porta i due partiti appaiati al 10,8%, con la differenza che Forza Italia guadagna lo 0,5% mentre il M5s addirittura lo 0,8% a dimostrazione che la guerra intestina fra Conte e Grillo al momento vede l’elettorato propendere verso l’ex Premier. Chiudono tra i partiti entrati nell’ultimo Parlamento Ue dopo i risultati delle Europee anche la Lega e AVS con intenzioni di voto al ribasso rispetto al mese precedente: Salvini limita i danni perdendo lo 0,2% e finendo all’8,3% mentre l’Alleanza Verdi Sinistra di Fratoianni e Bonelli cade fino al 6,2% perdendo nettamente lo 0,5% in poco più di un mese.



CENTRISTI E ALTRI: I SONDAGGI POLITICI NELLE RETROVIE NON FANNO BRILLARE ANCORA MATTEO RENZI

Sotto la soglia di sbarramento le acque rimangono molto agitate nell’area ex Terzo Polo, decisiva tanto in chiave Regionali quanto soprattutto in vista degli scenari politici da qui alle Politiche del 2027. I sondaggi politici continuano infatti a non brillare per Italia Viva e Matteo Renzi, sintomo che l’operazione “campo largo” con l’ingresso dei centristi non è elemento tanto gradito dall’elettorato.

Dopo l’avvicinamento Schlein-Renzi nelle scorse settimane, il consenso per IV non si smuove e anzi resta ad un basso 2%, superati da Azione di Calenda che resta comunque al 2,8% dopo l’ulteriore calo di questa settimana. Il diktat ribadito questo weekend da Giuseppe Conte – «No a Renzi nel “campo largo”, sarebbe un karakiri» – getta il Centrosinistra nel caos, con Schlein che non può permettersi di perdere l’alleato M5s per inseguire il Centrodestra, ma non può nemmeno farcela senza una componente più moderata all’interno di una coalizione che vede dem, 5Stelle, AVS e radicali. I sondaggi politici di Tecnè per DiRE vedono ad oggi vasta area ancora potenzialmente “collocabile”, ovvero il 47,9% che si astiene o si dice indecisa: è lì più che nelle singole “beghe” dei partiti che si giocheranno le prossime cruciali sfide elettorali.