GLI SCIOPERI SONO TANTI MA LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI NON LI VUOLE “LIMITARE”: COSA DICONO I SONDAGGI POLITICI DI SKY
Dai vari “No Meloni Day” a CGIL e UIL, fino al prossimo stop generale dell’USB: i continui scioperi contro il Governo entrano ora anche nel dibattito dei sondaggi politici nazionali, con le ultime rilevazioni di YouTrend per SkyTG24 che riflettono il contrasto sempre più acceso tra la piazza sinistrorsa e Palazzo Chigi. Alla vigilia di un ennesimo sciopero generale dei trasporti in tutta Italia, dopo che ieri il Ministro del MIT Matteo Salvini ha firmato la riduzione da 24 a 4 ore per evitare impatti choc sugli spostamenti degli italiani a due settimane dal Natale, i sindacati di base hanno proseguito a oltranza il braccio di ferro e si preparano alla protesta maxi di venerdi 13 dicembre.
Ebbene, in questo contesto di scontro sempre più forte – da non dimenticare l’invito del leader CGIL Landini alla «rivolta sociale» contro le politiche del Governo – i sondaggi politici di Sky non registrano una particolare irritazione dell’elettorato intervistato: o meglio, che vi siano troppi scioperi (e sempre più spesso con motivazioni politiche e non solo di rivendicazioni lavorative) è un dato, ma la possibilità di riformare la legge sullo sciopero per limitarne in futuro non piace agli italiani intervistati. Vi è un 53% contrario, secondo i sondaggi politici raccolti tra il 5 e il 6 dicembre 2024, a limitare il diritto di sciopero: un 34% favorevole, un 13% di indecisi. Secondo i “gusti” dei vari elettorati emerge come la possibilità di limitare il diritto attuale allo sciopero è possibile per il 65% degli elettori FdI, 63% Lega e 52% Forza Italia-Noi Moderati, mentre tra il 75% e il 90% è la ferma contrarietà degli elettorati nel “campo largo”.
Al netto del tema scioperi (di cui tra l’altro non sono coinvolti tutti i sindacati, la CISL per esempio ha un approccio molto più negoziale e razionale) resta però la grave preoccupazione per alcuni settori industriali colati a picco dopo le politiche ultra-green della Commissione Europea negli ultimi anni: lo evidenziano ancora i sondaggi politici YouTrend con un 82% di intervistati molto preoccupati per la crisi dell’automotive che in Europa raggiunge picchi di grave difficoltà tanto in Volkswagen quanto in Stellantis. In questi casi lo sciopero dei lavoratori è considerato ampiamente giusto, tanto in Germania quanto da noi in Italia, mentre c’è dibattito sulle cause di tale crisi dell’auto: il 51% dà la colpa alla concorrenza cinese, il 50% all’aumento dei costi per le materie prime, il 38% al Green New Deal europeo e il 21% per il calo della domanda di auto “normali”.
INTENZIONI DI VOTO DEI SONDAGGI POLITICI YOUTREND: CALO FDI E CENTRODESTRA, SCATTO SCHLEIN SOPRA IL 24%
Come da tradizione, i sondaggi politici di YouTrend per SKyTG24 provano a tastare il polso dell’elettorato anche sul fronte del mero consenso politico, registrando una conferma nel trend per i principali partiti nazionali: il Centrodestra è in periodo di appannamento per quasi tutte le sue componenti, a cominciare dal partito della Presidente del Consiglio appena riconosciuta ed eletta dal quotidiano internazionale “Politico” come la donna più potente d’Europa. FdI fatica a tenere il 30% dei consensi nazionali, rimanendo appena sotto e perdendo netto un 1% di divario dall’inseguitrice Elly Schlein, tornata a crescere con il Partito Democratico sopra quota 24%.
Fratelli d’Italia di Meloni scende al 27,5% perdendo uno 0,8% netto rispetto ai medesimi sondaggi politici del 18 novembre scorso, di contro il Pd risale al 24,2% guadagnano l’1% in poche settimane: al terzo posto prosegue il lieve calo del M5s all’11,6% dopo le controverse vicende interne fra Conte e Grillo (con al momento vincente Giuseppe su Beppe, ndr), mentre la Lega di Salvini pur calando dello 0,4% resta davanti a Forza Italia, complice il ko di Tajani in un mese con lo 0,9% perso per strada. Con il Carroccio all’8,6% e gli azzurri al 7,8% non ne approfitta l’AVS di Bonelli e Fratoianni che rimane ferma al 6% mentre riprende ossigeno Azione di Calenda con il 3,5% (+0,5%) davanti a Renzi ormai fermo su quota 2% di consensi nazionali. A chiudere i sondaggi politici sui partiti resta poi l’altrettanto 2% di PiùEuropa e l’1,1% di Noi Moderati: sul fronte leader, dietro all’inarrivabile Mattarella al 61% di fiducia dell’elettorato, svetta ancora Giorgia Meloni con il 34% davanti al 26% di Tajani, Conte e Schlein, al 19% invece Salvini sopra a Calenda (15%, in aumento dopo lo scontro netto contro Stellantis) e Renzi al 9%.