I SONDAGGI POLITICI DEL “TERMOMETRO” PREMIANO ANCORA IL CENTRODESTRA: SCHLEIN RESTA FERMA SOTTO IL 24%, L’EX TERZO POLO PERDE PEZZI

I più attenti all’evoluzione dei sondaggi politici elettorali di questo post-pausa estiva avranno notato una certa vicinanza nelle cifre e nelle analisi dei principali istituti demoscopici nazionali: non è da meno l’ultimo sondaggio del “Termometro Politico” che nella prima metà di settembre registra un andamento molto simile a quanto visto in questi giorni con Swg, Ipsos e la stessa Supermedia YouTrend.



Guardando dunque ai sondaggi politici di questa ultima settimana resta dunque un Centrodestra ancora in salute, nonostante i casi politici interni e nonostante una Manovra di Bilancio tutt’altro che semplice da incardinare, per non parlare delle vicende “esterne” dai rapporti in Europa (Meloni incassa la fiducia del PPE con la nomina di Fitto vicepresidente esecutivo) fino alle minacce internazionali delle due guerre. Per FdI prosegue il “Magic Moment” dopo le Elezioni Europee dello scorso giugno: il partito della Premier Meloni sale ancora al 29,2% secondo i sondaggi politici del Termometro, ampiamente davanti ai diretti avversari del Partito Democratico.



Da mesi ormai, dopo il buon risultato delle Europee, il Pd di Elly Schlein non riesce a superare quota 24% e anche con queste ultime intenzioni di voto (raccolte tra 11 e il 12 settembre 2024) il dato sui Dem non va oltre il 23,5%: certamente resta l’attore principale nel “campo largo” ancora da costruire, ma resta complesso una coalizione che rischia di perdere pezzi e con situazioni interne in quasi tutti i partiti (da M5s ad Azione fino a Italia Viva) che mostrano spaccature più o meno importanti. Tornando ai sondaggi politici del Termometro, il Movimento 5 Stelle di Conte si ferma attorno al 10%, tallonati dal tandem di Centrodestra dei due vicepremier Tajani e Salvini e attraversati da una crisi interna senza precedenti fra Grillo e il presidente-leader. Chiudono i sondaggi politici, dietro al 9,5% di Forza Italia e all’8,7% della Lega – oltre al 6,8% di un ottimo AVS ancora in “quota Europee” – le liste “a pezzi” dell’ex Terzo Polo. Azione di Calenda dopo aver perso in serie Costa, Gelmini, Carfagna e Versace (in direzione FI) non va oltre il 3%, Renzi senza più Marattin al 2%; in fondo la lista di Santoro al 2%, PiùEuropa 1,7%, Libertà 0,9% e Alternativa Popolare di Bandecchi (fresco di accordo con il Centrodestra per le Regionali) allo 0,3%.



RAPPORTO DRAGHI E CASO SANGIULIANO: COSA DICE L’ELETTORATO AI SONDAGGI POLITICI DI METÀ SETTEMBRE 2024

Rimanendo ancora sui sondaggi politici diffusi dal Termometro Politico lo scorso 12 settembre 2024, due dei temi politici più “attuali” nel rapporto tra politica e media restano la presentazione in Europa del report di Mario Draghi e lo scontro politico-gossip fra l’ex Ministro Sangiuliano e la controversa figura di Maria Rosaria Boccia. Davanti a questi due fatti che hanno intrattenuto non poco le cronache tv degli scorsi giorni, l’elettorato punta ancora ad una generale “sequela” delle posizioni del Governo Meloni: la Premier ha “sposato” il rapporto sulla competitività in Ue presentato dal suo predecessore a Palazzo Chigi, con la conferma anche dei consensi elettorali.

Un 60% complessivo ritiene sensata la ricetta Draghi per far crescere l’Europa nell’immediato futuro: un 41% ritiene decisiva la spesa con debito comune per maggiore competitività, 20% invece sposa la linea ma solo con il Parlamento Ue che ponga un proprio maggiore coinvolgimento; il 34% invece degli elettori intervistati ritiene che la spesa incentivata da Draghi in Ue non debba avvenire, ritenendo che vi siano ancora troppe regole e tasse (o minore sovranità) per poter imbracciare il “report” Draghi. Capitolo Sangiuliano, le dimissioni dell’ex Ministro della Cultura sono state necessarie e urgenti: vi è un complessivo 45% che ritiene l’affaire Boccia non sia in grado di danneggiare la maggioranza di Centrodestra mentre vi è un 27,9% che stronca la qualità dei politici e addetti presenti nel Governo Meloni.