I SONDAGGI POLITICI EMG-RAI DOPO LE REGIONALI: AVANZA IL PD, SI FERMA MELONI, CALO ANCHE PER AVS E LEGA

È innegabile che un effetto Regionali vi si scorga all’interno dei nuovi sondaggi politici condotti dopo i risultati del voto in Emilia Romagna e Umbria dello scorso weekend: come già osservavamo nella “coda” della Supermedia YouTrend di venerdì, i nuovi sondaggi politici offerti da Emg per Rai (interviste raccolte tra il 20 e il 22 novembre 2024) riflettono in parte l’andamento delle urne.



In primo luogo, il Pd di Elly Schlein dopo mesi di stallo e perdita di consensi, riacquista fiducia dell’elettorato e guadagna lo 0,5% in una sola settimana: ad oggi il Partito Democratico vale un 23,5% su base nazionale, dietro comunque a FdI di Giorgia Meloni che però al 29,4% perde netto uno 0,4% rispetto ai medesimi sondaggi politici Emg della scorsa settimana. Al terzo posto resta fermo il M5s di Conte all’11%, in attesa del “redde rationem” di questo weekend con l’Assemblea Costituente a Roma: restano in linea di galleggiamento anche Lega e Forza Italia, ormai quasi appaiati sul 9%. Questa settimana il Carroccio di Salvini cala leggermente fino all’8,7% mentre Tajani recupera uno 0,4% per chiudere al 9% esatto.



IL FUTURO DEL “CAMPO LARGO” IN ATTESA DEI RISULTATI ASSEMBLEA M5S: COSA DICONO I SONDAGGI POLITICI

Rimanendo ancora sulle intenzioni di voto dei sondaggi politici Emg-Rai, da segnalare il calo di Alleanza Verdi-Sinistra che nonostante le vittorie del “campo largo” alle Regionali perde terreno fino al 6,6% su base nazionale. Non fanno certo meglio le liste in area centro, con Azione di Calenda che ormai viene raggiunta da Italia Viva di Renzi al 2,4%, in caduta libera rispetto già solo ai dati pre-Europee, mentre PiùEuropa non riesce ad andare oltre quota 1,5%.

Chiudono i sondaggi politici per “Porta a Porta” la lista di Lupi “Noi Moderati” che sale fino all’1,6% dopo l’ingresso dei transfughi di Calenda, da Gelmini a Carfagna fino a Giusy Versace. In termini di coalizioni, il vantaggio del Centrodestra resta ancora solido attorno al 48% ma dal “campo largo” con le ultime due vittorie in Regioni comunque storicamente “rosse” qualche segnale di risveglio la si nota. Tutto è concentrato ora su cosa avverrà in casa M5s dopo l’Assemblea Costituente che potrebbe dare una svolta sia sulle dinamiche interne del partito (con la possibile scissione di Grillo) e sia sulle alleanze future. Uno dei punti caldi del voto degli iscritti è proprio su come e dove collocare il Movimento 5Stelle dal 2025: i sondaggi politici dicono che senza la presenza di tutte le liste del Centrosinistra, compresi gli ex Terzo Polo, Schlein non avrebbe alcuna chances di battere il Centrodestra di Giorgia Meloni. Inutile dire dunque come il collocamento in coalizione di Conte, al netto dei bassi risultati alle Regionali, farebbe tutta la differenza del caso…