I SONDAGGI POLITICI SULLE ELEZIONI REGIONALI IN VENETO: CENTRODESTRA DOPPIA IL “CAMPO LARGO”

Manca ancora un anno ma le “scintille” di queste ultime ore all’interno del Centrodestra fra Lega e Forza Italia iniziano ad alzare i riflettori sulle importanti Elezioni Regionali Veneto 2025: i primi sondaggi politici che si cimentano nelle previsioni sono quelli raccolti tra luglio e agosto da Quareis Market & Social Research, provando a sondare il terreno nella regione che da 9 anni è regno incontrastato del Governatore leghista Luca Zaia. Persa la battaglia sul vincolo del secondo mandato (per Regioni e anche Comuni), il Presidente uscente tra i più stimati ormai da anni nei vari sondaggi politici locali e nazionali sta cercando il suo “erede”.



Per il momento, secondo i dati di Quaeris, il Centrodestra resta comunque ampiamente avvantaggiato in una riconferma ulteriore della coalizione anche nelle prossime Regionali 2025 nonostante non possa essere candidabile Zaia: i sondaggi politici danno infatti al 50,8% l’unità dei partiti al Governo Meloni, con un 29,5% del “campo largo” pur riunito, mentre un 19% resta di indecisi/astenuti. A domanda invece secca per l’elettorato su chi sarebbe meglio nel Centrodestra per il post-Zaia, ecco che le indecisioni aumentano: il 32,2% punta sull’assessore FdI Elena Donazzan, il 27,7% per il forzista (ex Lega) Flavio Tosi, 23,6% per Mario Conte e solo 16,5% per Roberto Marcato.



CHI PER IL DOPO-ZAIA? LA LEGA (CON LA LISTA DEL GOVERNATORE) CE LA FAREBBE ANCHE SENZA FI-FDI: COSA DICONO I SONDAGGI POLITICI

Ma gli scenari più interessanti dei sondaggi politici sulle Regionali in Veneto distanti ancora un anno riguardano la posizione interna del Centrodestra: con il leader di Forza Italia Antonio Tajani che si è esposto nel ritenere Flavio Tosi il candidato ideale per succedere al due volte Governatore Zaia, le frizioni interne alla coalizione sono aumentate (e già il periodo è delicato visti i casi Ius Soli e Autonomia Differenziata). Immediato lo stop della Lega sul nome di Tosi (i cui rapporti passati con Salvini non sono certo ottimi, ndr), ma anche FdI tira il freno all’alleato Tajani: «Non crediamo sia questo il momento di fare nomi, tanto meno attraverso gli organi di informazione», ha detto ieri il vice capogruppo di FdI al Senato nonché veneto doc, Raffaele Speranzon.



E così torniamo ai sondaggi politici dove gli scenari di Quaeris pongono due sostanziali alternative al naturale scontro Centrodestra-Centrosinistra: nel primo scenario, l’insieme di Lega, Lista Zaia e lista sindaci avrebbe un autentico boom elettorale con il 68,4% contro il 31,6% che otterrebbero da soli Forza Italia e Fratelli d’Italia. In secondo luogo, un blocco “autonomista” della Lega in Veneto porterebbe a casa un 35% contro il 30% del “campo largo” e con il 16% delle liste Meloni e Tajani. Manca un anno appunto ma i sondaggi politici (e le tensioni interne su chi sarà il “nuovo” Zaia) fanno ben intuire che la partita per la Lega è cruciale e al momento riuscirebbe a vincerla con chiunque e contro chiunque.