SONDAGGI POLITICI SWG PRIMA DELLE ULTIME REGIONALI 2024: MELONI AL 30%, È CRISI PD (E IL M5S NON FA MEGLIO). LEGA-FI AL 9%
Con la chiusura imminente della campagna elettorale verso le Elezioni Regionali in Emilia Romagna e Umbria, gli ultimi sondaggi politici condotti da Swg per TgLa7 aprono la delicata settimana politica, attraversata da altri dossier “incandescenti” come lo scontro con i sindacati (CGIL e UIL), nuove grane per il Decreto “Albania” sui migranti e gli scontri di Bologna con l’accusa del sindaco Pd contro il Governo per l’invio di “camicie nere”. Il Centrodestra, attraversato da tutti questi temi “caldi”, risponde bene nei sondaggi politici rilasciati dagli elettori, che concedono ancora molta fiducia a tutti i partiti della coalizione.
In primis la Premier Giorgia Meloni con FdI che ieri ha voluto rispondere per le rime al sindaco Lepore rilanciando la centralità del progetto di Centrodestra anche verso le comunità dell’Emilia Romagna (difficilmente contenibile al favorito “campo largo” con De Pascale) e dell’Umbria, proseguendo i 5 anni di giunta Tesei. Vola il partito della Presidente del Consiglio fino alle soglie del 30%, ottimo “boost” in vista del voto di domenica e lunedì prossimo: Fratelli d’Italia vale oggi il 29,8% dei consensi nazionali (tenuto conto che vi è sempre un 34% di intervistati che non si esprime/si astiene), con ulteriore aumento dello 0,4% rispetto ai sondaggi politici della scorsa settimana. Al secondo posto è crisi ancora profonda per il Pd di Elly Schlein, in ulteriore calo dello 0,2% scivolando sul 22,1% generale: le attese sulla vittoria nelle ultime due Regionali del 2024 è molta, ma è il contesto nazionale del “campo largo” che non sembra convincere appieno l’elettorato di sinistra.
Al terzo posto nei sondaggi politici Swg non fa certo meglio il M5s di Conte, sceso all’11,3% e con sempre più vicini la coppia di alleati della Premier Meloni: la Lega di Salvini, in ottimo trend di crescita nelle ultime settimane, pareggia Forza Italia di Tajani con l’8,9% per entrambi. Risale l’Alleanza Verdi-Sinistra fino al 6,7% mentre prosegue il periodo di crisi generale per i partiti centristi, a cominciare da Azione scesa ormai stabilmente sotto quota 3% esattamente come l’ex alleato Matteo Renzi. Per Calenda i sondaggi dicono solo il 2,6% di consenso, Italia Viva al 2,3% a è breve distanza, così come PiùEuropa di Magi al 2,1%. Chiudono i sondaggi politici nazionali di La7 – con intervista tra il 6 e l’11 novembre 2024 – il partito del potenziale prossimo candidato sindaco di Milano Maurizio Lupi (Noi Moderati) all’1,2%, davanti a Sud Chiama Nord e Pace Terra e Dignità entrambi all’1%.
ELEZIONI USA E CONSEGUENZE SULLA GUERRA: I SONDAGGI POLITICI “CREDONO” IN TRUMP
Nelle tribolazioni e dai casi “infuocati” della politica italiana non si può però non considera l’enorme evento internazionale destinato a cambiare la geopolitica e l’economia globale nei prossimi mesi, avvenuto la scorsa settimana: con sorpresa dei sondaggi politici americani, Donald Trump non solo ha vinto ma ha stradominato le Elezioni presidenziali e si appresta a governare dal gennaio 2025 per i prossimi 4 anni alla Casa Bianca. Al netto delle considerazioni di politica interna, le conseguenze più importanti (e più attese da tempo) riguardano il comportamento degli Stati Uniti sulle guerre internazionali in corso: i sondaggi politici condotti da Swg hanno provato a tastare il polso dell’elettorato italiano anche su questi temi, cominciando dalla considerazione sulla vittoria del controverso leader Repubblicano.
Se nel 2016 solo il 26% aveva fiducia nella nomina di Donald Trump, con le Elezioni 2024 il trend è salito fino al 33% di soddisfazione, contro un 67% di generale bocciatura della scelta emersa alle urne: in merito alla possibilità che però il nuovo corso alla Casa Bianca possa davvero porre fine alla guerra in Ucraina, gli elettori italiani sembrano fidarsi maggiormente di Trump rispetto alla linea dem Biden-Harris. Il 58% ritiene infatti che ora sarà più semplice arrivare alla fine della guerra contro la Russia: il 24% pensa che il piano trumpiano possa essere decisivo per arrivare ad un accordo equo tra le parti, il 32% pensa che l’Ucraina sarà comunque penalizzata e solo il 2% ritiene che Putin uscita sconfitto dall’accordo di pace.