LE PRIME INTENZIONI DI VOTO DEI SONDAGGI POLITICI 2025: FDI RESTA AL 30%, PD SCENDE A QUOTA 21%
I primi veri sondaggi politici raccolti nell’anno 2025 non sorridono per nulla al “campo largo progressista”: al netto della fiducia aumentata negli ultimi mesi dell’anno per la leader Pd Elly Schlein, la coalizione che si sta cercando di costituire contro il Governo Meloni stenta a decollare in termini di consensi generali. Le intenzioni di voto raccolte dai sondaggi politici Lab21.01 lo scorso 5 gennaio per “Affari Italiani” vedono in testa ancora saldamente non solo Fratelli d’Italia ma l’intera coalizione di Centrodestra, in aumento preferenze rispetto agli ultimi dati del 2024.
Nel “borsino” dei partiti FdI guadagna ancora al 30,4% dopo il “caso Cecilia Sala” con la Premier Meloni volata negli Usa da Trump per provare a sbloccare la situazione della giornalista imprigionata ingiustamente in Iran: al secondo posto resta il Pd di Schlein con però un passo indietro rispetto ai sondaggi politici di fine 2024. Il 21,2% dei Dem basta per rimanere la “pietra angolare” del Centrosinistra, non per costituire un’alternativa al momento vincente contro l’esecutivo Meloni: al terzo posto con il 10,4% il M5s continua la fase di crisi dopo le Europee, sebbene in questo inizio anno un +0,2% recupera una lieve parte di voti perduti in precedenza. La Lega di Matteo Salvini con l’8,6% supera di poco Forza Italia di Tajani, con gli azzurri però in recupero all’8,5% e con +0,1% rispetto a prima di Capodanno.
LE COALIZIONI NEI SONDAGGI POLITICI: IL “CAMPO LARGO PROGRESSISTA” RIMANE SOTTO DI 11% AL GOVERNO MELONI
A chiudere le intenzioni di voto dei sondaggi politici Lab21.01 dello scorso 5 gennaio 2025 ci pensa l’AVS di Fratoianni e Bonelli al 6% stabile e sempre in “doppiaggio” del partito di Carlo Calenda, Azione, dato ancora al 3,2%: Italia Viva di Renzi al 2,6% e PiùEuropa di Magi al 2,3% chiudono la classifica dei partiti davanti a Sud Chiama Nord di Cateno De Luca (1,6%) e Noi Moderati di Maurizio Lupi allo 0,7%.
Sul profilo delle coalizioni italiane, l’inizio 2025 resta ancora incoraggiante per il Centrodestra con un rinnovato 48,2% di consensi complessivi per l’unione di partiti a Palazzo Chigi dopo due anni in carica: uno 0,3% in più rispetto ai medesimi sondaggi politici di “Affari Italiani” di fine anno, ma soprattutto un quasi +11% di vantaggio sui rivali del “campo largo progressista” attorno a Elly Schlein. Il Pd fa la sua parte importante nel Centrosinistra, ma non sembra bastare per il 37,6% finale: pesa la crisi dei 5Stelle, lo stop di consensi su AVS che permane su uno stabile 6%, e soprattutto la mancanza di un accordo con gli altri alleati progressisti nell’imbarcare a bordo l’area centrista dei vari Calenda & Renzi, coi quali potrebbero sperare (almeno a livello numerico) di contrastare il Centrodestra in un’eventuale prossima votazione nazionale. Al momento però le manovre interne al Pd, con la costituzione della “frangia centrista” di Comunità Democratica, rischiano di vedere ancora più plastica la divisione netta tra area cattolica-moderata e maggioranza progressista-radicale.