TORNANO I SONDAGGI POLITICI SWG NEL 2025 E PER IL CENTRODESTRA È ANCORA “FESTA”
Tornano i sondaggi politici di Swg in questo inizio 2025 ma, per il momento, somigliano decisamente al 2024: un Centrodestra che regge con quote vicino al 50%, un Pd in netto miglioramento rispetto ad inizio anno scorso ma con un “campo largo” che ancora stenta ad essere un’opzione convincente per le future Elezioni nazionali. Le intenzioni di voto raccolte da Swg per TgLa7 tra il 2 e il 6 gennaio 2025 danno ancora plasticamente la forza di Fratelli d’Italia davanti a tutti i rivali e alleati, mantenendo i circa 7 punti di vantaggio nei consensi sui Dem.
Eppure non mancano le difficoltà e i temi “ostici” per la maggioranza, dal carcere di Cecilia Sala in Iran con la difficilissima trattativa internazionale, fino alle dimissioni “bomba” della direttrice DIS Elisabetta Belloni, con tanto di potenziale (finora giornalistica) polemica con il Ministro degli Esteri Tajani: i sondaggi politici però dicono che FdI di Giorgia Meloni resta stabile al 29,1%, mentre i principali alleati a Palazzo Chigi mantengono posizioni ormai “prossime” al Movimento 5Stelle di Giuseppe Conte. Forza Italia allunga al 9,4% rispetto ai precedenti sondaggi politici Swg (+0,3%), mentre la Lega di Salvini all’8,6% si arresta dopo lo “sprint” di fine anno con l’assoluzione del vicepremier dal processo Open Arms. Chiude Noi Moderati con Lupi che rimane la quarta forza del Centrodestra con la linea di galleggiamento sempre ferma sull’1,1%.
COSA SUCCEDE NEL CAMPO LARGO (FUORI DAL PD): I SONDAGGI POLITICI IN CALO PER M5S E AVS
L’altro rovescio della “medaglia” nei sondaggi politici Swg è la situazione complicata attorno al Centrosinistra: il Pd di Schlein continua a crescere, seppur molto lentamente, ma non riesce a trascinarsi dietro gli alleati principali, da Conte al duo Bonelli-Fratoianni. Le intenzioni di voto di questo inizio 2025 vedono infatti il Partito Democratico risalire al 22,5% con un netto +0,3% in una settimana dopo Capodanno, non bastevole però per trainare una coalizione che al momento ha più “toppe” che programmi condivisi.
Il M5s non va oltre all’11,4% e deve più che altro guardarsi indietro dalla “morsa” dei due alleati di Meloni a Palazzo Chigi: i sondaggi politici poi non sorridono neanche all’Alleanza Verdi-Sinistra, non tanto per crisi interne ma per l’esaurirsi dei consensi nazionali che più del 6-7% non riescono a portare al “mulino” di AVS. Chiudono questa settimana i sondaggi politici per La7 l’area centrista che al momento è fuori dal progetto “campo largo” ma che da dentro al Pd si vorrebbe reintegrare, anche a costo di dividere il Nazareno stesso (vedasi progetto di “Comunità Democratica” di Prodi e Delrio, ndr): Azione di Calenda resiste al 3,3%, Renzi con Italia Viva scivola ancora più indietro al 2,5% mentre PiùEuropa risale al 2,1,% su scala nazionale. Capitolo astensione infine: scende al 33% con una lieve fiducia in più per le forze politiche, una sorta di tiepida dichiarazione di fiducia per questo anno nuovo appena cominciato.