CENTRODESTRA ANCORA AL TOP NEI SONDAGGI POLITICI: IL TRAINO DI MELONI SU FDI E SULLA COALIZIONE. ANCORA STALLO PER IL PD
La gran cassa mediatica e politica di quanto sta avvenendo sul caso Almasri, con le indagini a carico di mezzo Governo (Premier Meloni compresa) per ora resta “attenuata” negli effetti dei sondaggi pollici, raccolti nelle ore a ridosso dell’annuncio a sorpresa degli avvisi di garanzia ricevuti dagli esponenti del Centrodestra. Resta un dato forte nel vedere anche le ultime intenzioni di voto prodotte da Demopolis per La7 (con interviste del 28 gennaio 2025, lo stesso giorno del video-denuncia di Meloni): l’ampia fiducia espressa sulla Presidente del Consiglio (stimata al 47% di consenso personale) funge da traino ancora eccezionale per Fratelli d’Italia ma anche per l’intera coalizione di Governo.
I sondaggi politici di Demopolis vedono infatti un netto 30% in dote a FdI, primo movimento del Paese e ampiamente davanti a tutti i rivali delle opposizioni: il Pd in stallo ancora non va oltre il 24% su scala nazionale, facendo comunque meglio del primo (pseudo) alleato nel “campo largo”, il M5s di Conte, ma rimanendo a 6 lunghezze dalla lista della Premier Meloni. Gli ex grillini oggi “contiani” valgono un 11,2%, trovandosi a ridosso tanto Forza Italia con il 9,3% quanto la Lega di Salvini che non demorde all’8,7%. Il borsino dei partiti secondo le stime di Demopolis vede un elettorato centrista ancora molto poco convinto dalla rappresentanza esistente: Calenda con Azione non va oltre il 2,5%, Renzi al 2,2% non fa meglio, così come PiùEuropa all’1,6%. Restano nei sondaggi politici di La7 un 6,5% ancora ottimo per l’AVS, così come il dato di affluenza generale che si ferma anche questa settimana ad un non altissimo 59%. La fetta di indecisi è pari al 19% e riceve le prevedibili “attenzioni” di un po’ tutte le formazioni politiche, specie a sinistra nel tentativo di portare l’assalto al Centrodestra di Meloni.
IL FUTURO DELLA SINISTRA CON L’ELETTORATO DIVISO TRA CAMPO LARGO, LARGHISSIMO O “SEPARATO”
Facendo un lieve passo indietro rispetto all’analisi dei sondaggi politici, proprio per le trame piuttosto interessanti che si aprono nei prossimi mesi di battaglie politiche nazionali e locali – sempre con l’occhio attento sugli sviluppi giudiziari dei casi che stanno tenendo la maggioranza in apprensione in queste ore – le intenzioni di voto che abbiamo analizzato qui ieri da Euromedia raccolgono un ulteriore focus sul futuro prossimo del Centrosinistra. Nei sondaggi politici raccolti tra il 27 e il 28 gennaio per “Porta a Porta”, all’elettorato progressista è stato chiesto cosa serva oggi per battere il Governo di Centrodestra, ovvero di quali formazioni politiche dovrebbe dotarsi una coalizione “larga” anti-Meloni.
Ebbene la confusione regna sovrana, dato che il progetto di “campo largo” che ha in mente Schlein – ovvero con Pd, M5s, AVS e centristi senza Renzi (per non urtare il veto di Conte e Fratoianni) – non viene stimato molto dall’elettorato: il 20,6% ad oggi sceglierebbe il campo largo progressista “classico” senza l’area di centro, mentre un 21,9% dei sondaggi politici Euromedia ritiene che si debba allargare la coalizione anche a Renzi, Calenda e Bonino per un campo a quel punto “larghissimo”. Vi è infine una fetta importante, e maggiore delle altre due (con il 25,2%), che invece prosegue sula linea marcata in queste settimane dall’ex segretario dem Franceschini: il Pd deve andare diviso e separato dagli altri partiti di Centrosinistra, con però uno schema che poi preveda un’unione elettorale solo nei candidati comuni dei collegi uninominali.