PARTITI IN SUBBUGLIO, SONDAGGI POLITICI PIÙ “CALMI”: IMMUTATO DISTACCO FDI-PD, CRESCONO LEGA E M5S
Il fatto che i partiti siano sempre più in subbuglio tra riarmo, difesa e futuro dell’Europa, mentre gli elettori – secondo i sondaggi politici – non spingono per grandi sconvolgimenti nei consensi, la dice lunga di quanto smuova l’elettorato una discussione tutta incentrata su problemi considerati “lontani” dalla gente comune. Se ci aggiungiamo che circa il 50% resta tra astenuti e indecisi, ecco spiegato il senso del difficile rapporto odierno tra partito e singolo cittadino: al netto di questo, gli ultimi sondaggi politici mostrati da Lab21.01 per Affari Italiani confermano il trend di queste ultime settimane, da un Centrodestra ancora imbattibile alla crescita “limitata” delle singole liste.
Nella settimana dello scontro accesissimo in Parlamento sul ReArm EU e sulla concezioni di Europa tra maggioranza e opposizione, la Premier Giorgia Meloni con FdI riesce a rimanere stabile attorno al 30%, nonostante il suo attacco deciso al Manifesto di Ventotene per la sinistra sia stato un oltraggio alla Costituzione.
L’elettore punta al concreto e ripaga nei sondaggi politici tanto Fratelli d’Italia quanto il resto della coalizione di Governo, con la Lega in aumento di preferenze all’8,7% e Forza Italia ancora all’8,3% stabile (Noi Moderati di Lupi non va oltre lo 0,6% invece). Il conteggio totale del Centrodestra secondo i sondaggi politici di Lab21.01 pubblicati lo scorso 15 marzo vede comunque un 47,7% stabile a livello generale, nettamene avanti al “campo largo progressista” che insegue lontano al 38% complessivo.
In casa sinistra le divisioni e le diverse sfaccettature sul maxi piano di Ursula Von der Leyen per il riarmo dell’Europa non “pagano” a livello elettorale: il Pd di Schlein non cresce oltre il 21,3%, il M5s di Conte insegue all’11,1% nonostante un +0.2% nell’ultima settimana, l’Alleanza Verdi-Sinistra si ferma al 5,6%. Le posizioni contro il Centrodestra, con accuse di fascismo e sabotatori dell’UE al Governo Meloni, al momento sembrano uno dei pochi fronti comuni in grado di tenere assieme la coalizione composita progressista.
Chiudono i sondaggi politici per Affari Italiani il 3,5% di Azione-Calenda, con Renzi al 2,9% che fa meglio di PiùEuropa al 2,4% ma non riesce comunque a traghettare l’area centrista-liberale verso un futuro diverso dalla “spalla” interna al Centrosinistra, sempre che l’accordo venga trovato.
PIANO DI RIARMO EUROPEO NON PIACE E NON CONVINCE: PIÙ CONCEPIBILE IL SOLDATO
Rimanendo sui sondaggi politici di Lab21.01, e sopratutto restando sul tema caldo della politica estera tra guerre, riarmo e futuro dell’Europa, i dati che emergono dalle intenzioni di voto condotte fino al 15 marzo 2025 non rappresentano un’ottima iniezione di fiducia per i valori europeisti moderni. Il fatto che l’elettorato, indirettamente, premi una critica feroce contro il Manifesto di Ventotene fa capire come la parola “Europa” e il valore di “pace” finché rimane ideologico e sulla carta non smuove più coscienze e voti tra gli italiani.
I sondaggi politici di Affari italiani lo dimostrano bene: il progetto di riarmo dell’Unione Europea non piace all’elettorato, non convince se non il 42% degli intervistati, e vede un netto 57% di ferma opposizione a costruire un futuro da economia di guerra, per di più con 800 miliardi di euro (di spesa pubblica) sul groppo. Più possibilisti gli italiani, anche se comunque spaccati a metà sul tema, in merito alla possibilità di avere un esercito comune europeo: il 48% boccia il progetto, il 51,9% è invece concorde anche serberebbe tutto il tema di chi avrebbe la catena di comando finale e con quali spese generali.