SONDAGGI POST-QUIRINALE: L’ELEZIONE DIRETTA SÌ PER…

Dopo il “terremoto” Quirinale, i partiti si ritrovano a dover riunire i “cocci” di un inizio anno detonante: la salita al Colle di Sergio Mattarella avrà indubbie ripercussioni nei prossimi sondaggi politici di breve-medio termine, anche perché di fatto si entra così in un anno di profonda campagna elettorale verso le elezioni politiche del 2023.



Una prima immediata conseguenza del voto quirinalizio è stata la richiesta alquanto trasversale di cambiare le regole fondamentali per l’elezione del Presidente della Repubblica a cominciare dal prossimo “giro”: Meloni, Renzi, Salvini hanno espresso, in toni più o meno simili, l’esigenza di un’elezione diretta del Capo dello Stato. I sondaggi politici condotti da AnalisiPolitica per “Libero Quotidiano” hanno rivolto la domanda direttamente ai cittadini elettori: ebbene il 44% ritiene “molto opportuno” che il Presidente della Repubblica venga eletto direttamente dai cittadini e non dal Parlamento (nel 2019 alla stessa domanda del sondaggio i “positivi” erano il 36%); il 29% la ritiene una scelta comunque “abbastanza opportuna” (36% del 2019). Per la scelta “poco opportuna” sul Presidenzialismo si schierano invece il 12% degli elettori intervistati, mentre l’8% rifiuta del tutto la concezione dell’elezione diretta del Quirinale.



QUARTA ONDATA COVID: 48% SPOSA LA “LINEA DRAGHI”

Passata l’ondata Quirinale inevitabilmente si torna a parlare anche di gestione della pandemia Covid: subito il Governo Draghi si trova alle prese con un doppio provvedimento – oggi il primo Decreto su discoteche e mascherine all’aperto, giovedì con nuovo decreto su regole scuola – per dirimere le prossime scadenze in agenda. Con gli ultimi sondaggi politici stilati da Demopolis per La7 è stato chiesto agli italiani se approvassero o meno le ultime politiche del Governo sul fronte pandemia. Ebbene, il 19% ritiene eccessive le ultime decisioni su obbligo vaccinale, Green Pass e quarantene: il 48% però sposa la linea Draghi, mentre il 33% ritiene gli interventi «non idonei a frenare il contagio», dunque sarebbero addirittura per inasprirle. Nello specifico sull’obbligo vaccinale in vigore dal 1 febbraio per tutti gli over-50, i sondaggi dicono che il 56% degli italiani intervistati lo estenderebbe a tutti i cittadini maggiorenni; il 20% ritiene giusta la scelta del Governo Draghi, il 24% invece boccia l’azione ritenendola del tutto sbagliata.

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