C’è grande preoccupazione per la crisi in Ucraina. Questo quanto trapela dagli ultimi sondaggi politici realizzati da Euromedia Research per Porta a Porta. La maggioranza degli italiani teme una guerra nucleare, per la precisione il 71,8%. Entrando nel dettaglio, per il 36,1% il pericolo è elevato, mentre per il 35,7% il pericolo esiste ma è minimo. Il 17,3% non ha paura della possibile escalation nucleare, mentre il restante 10,9% ha preferito non rispondere al quesito.
Il 57,4% degli intervistati ritiene prevalenti le motivazioni ucraine, mentre il 14,8% quelle russe. I sondaggi politici di Euromedia Research hanno poi analizzato il giudizio degli italiani sull’invio di armi direttamente all’Ucraina: un intervistato su due, precisamente il 50,4%, è contrario. Il 36% è a favore, mentre il restante 13,6% non ha commentato. Il conflitto russo-ucraino non lascia indifferenti gli italiani e c’è preoccupazione per i confini europei: per il 62,5% sono in pericolo, parere opposto per il 26,4%. Senza opinione il restante 11,1%.
SONDAGGI POLITICI: LE INTENZIONI DI VOTO
Passiamo adesso ai sondaggi politici sulle intenzioni di voto degli italiani, non mancano le novità degne di nota. In prima posizione troviamo il Partito Democratico, in crescita: i dem guadagnano lo 0,4% e si attestano al 21,6%. Stessa percentuale di rialzo per Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni passa dal 21% al 21,4%. Brutte notizie, invece, per la Lega di Matteo Salvini: il Carroccio perde lo 0,6% e scende al 16,3%. Ancora peggio fa il Movimento 5 Stelle: i grillini, alle prese con problemi interni, arretrano dell’1,2%, attestandosi al 12,5%. Forza Italia è quotata all’8,1%, -0,4% rispetto a un mese fa, mentre la federazione +Europa/Azione è stabile al 4,8%. Italia Viva di Matteo Renzi guadagna lo 0,2% e si porta al 2,5%. Poi troviamo Italexit al 2,3% (+0,3%), Federazione dei Verdi-Europa Verde al 2% (-1,2%), Mdp-Articolo 1 all’1,8% (-0,1%) e Sinistra Italiana all’1,6% (=). Gli altri partiti minori di Centrodestra rappresentano l’1,2%. Da non sottovalutare l’alta percentuale di indecisi e astenuti: 36%.