No ad un nuovo governo con dentro Forza Italia e fuori il premier Conte: questa un’estrema sintesi dei risultati dei sondaggi politici stilati da Termometro Politico. L’istituto ha chiesto agli italiani un giudizio sull’indiscrezione circolata negli ultimi giorni: l’ipotesi di una nuova maggioranza con l’ingresso del partito di Silvio Berlusconi e con un nuovo presidente del Consiglio. Il 35,4% ha risposto no, evidenziando che bisogna proseguire con l’attuale maggioranza, con Conte premier e senza Berlusconi. Per il 4,6% sarebbe auspicabile cambiare Conte, ma meglio non fare entrare il Cav al governo. Un altro 40,4% ha motivato il no evidenziando che dovremmo andare al voto il prima possibile. Dunque l’80,4% è contrario all’idea, più di otto italiani su dieci. Un 9,6% si è detto a favore di questa ipotesi, in quanto dobbiamo liberarci dell’immobilismo di Conte e di un eccessivo peso dei 5 Stelle. Un altro 6,2% è d’accordo, ma tutto dipende da chi sarebbe il nuovo premier. Per il 2,6% sarebbe accettabile solo se fosse un governo istituzionale con tutti i partiti all’interno. Infine, il restante, 1,2% ha preferito non rispondere.
SONDAGGI POLITICI: IL 58,7% NON HA FIDUCIA IN CONTE
Dopo aver analizzato le intenzioni di voto grazie alla Supermedia Youtrend, grazie ai sondaggi politici di Termometro Politico è possibile accendere i riflettori sul gradimento di Giuseppe Conte. Nonostante le difficoltà degli ultimi tempi, con il suo governo a dir poco litigioso, il 40,9% degli intervistati ha dichiarato di avere fiducia nei confronti del giurista: il 21,2% molta, il 19,7% abbastanza. Resta decisamente più folta la platea di chi non ha fiducia: il 9,5% ne ha poca, il 49,2% per nulla, totale di 58,7%.
Un altro dei sondaggi politici di Termometro Politico da non sottovalutare è quello legato all’Italexit, ovvero alla possibilità di uscire dall’euro e dall’Unione Europea. Più di 3 italiani su 10 sarebbero d’accordo, per la precisione il 32,1%. Per il 5,1% sarebbe meglio uscire solo dalla Ue, mentre per il 9,2% solo dall’euro. Per la maggioranza relativa, il 50,4%, sarebbe meglio non uscire né dall’Ue né dall’euro. Il restante 3,2% ha preferito non rispondere.