I sondaggi politici Ipsos per il Corriere della Sera lanciano un avviso al Governo giallorosso. I dati raccolti dall’istituto non sorridono infatti al Conte-Bis: il 50% degli italiani dà un giudizio negativo all’esecutivo sostenuto da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali. Numeri in vistosa crescita rispetto alla precedenti rilevazioni: il dato del 10 ottobre era addirittura al 44%. In calo, invece, la percentuale degli italiani che danno un giudizio positivo: il 36%, 7 punti percentuali in meno rispetto a tre settimane fa. La maggior parte dei giudizi negativi arrivano dagli elettori di Lega (82%) e Forza Italia-Fratelli d’Italia (86%), mentre i giudizi positivi derivano ovviamente dagli elettori di Pd (82%) e M5s (90%). Nando Pagnoncelli sottolinea che per il 56% «il governo affronterà qualche difficoltà ma non entrerà in crisi, mentre il 17% si aspetta la conclusione dell’esperienza giallo-rossa». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SONDAGGI POLITICI, LEADER: CONTE AL 48%, SALVINI AL 40%

Gli ultimi sondaggi dell’istituto Ipsos per “Il Corriere della Sera” hanno scandagliato anche il gradimento degli italiani nei confronti dei vari leader politici dopo le elezioni regionali in Umbria. Nonostante la batosta rimediata dall’alleanza Pd-M5s, cui il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha prestato il volto nell’ormai celeberrima foto di Narni, il premier resta secondo i numeri di Nando Pagnoncelli il più apprezzato, risultando gradito al 48% degli intervistati. Dietro di lui ecco la coppia “sovranista” del centro-destra, quella composta da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, con il leghista al 40% e la leader di Fratelli d’Italia al 36%, in aumento rispettivamente di 5 e 7 punti percentuali nello spazio di una sola settimana. Lo stesso margine lo scontano Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti: il capo politico M5s passa dal 26% al 21%, il segretario Pd dal 23% al 16%. Cresce invece Matteo Renzi, che passa dal 12 al 14%, mentre Silvio Berlusconi è stabile al 15%. (agg. di Dario D’Angelo)



SONDAGGI POLITICI IPSOS (1 NOVEMBRE) LEGA AL 34%

Secondo il n.1 dei sondaggi politici Ipsos il Governo non solo esce sconfitto dalle Regionali in Umbria ma rischia e forte di vedere scendere i consensi anche a livello nazionale nelle prossime settimane: i primi dati registrati dopo le Elezioni di domenica scorsa sono preoccupanti tanto per Pd quanto per il M5s, «Le opinioni degli italiani sono più nette riguardo alle prospettive future dell’esecutivo – scrive sulle colonne del Corriere della Sera questa mattina Nando Pagnoncelli – infatti il 56 per cento prevede che dopo la sconfitta dell’alleanza Pd-M5S in Umbria, il governo affronterà qualche difficoltà ma non entrerà in crisi, mentre il 17 per cento si aspetta la conclusione dell’esperienza giallo-rossa». A livello di intenzioni di voto, la Lega sale addirittura del 3,4% in pochi giorni (ora al 34%) mentre la Meloni ha stabilmente superato Forza Italia (9,8% contro il 6,2% di Berlusconi): con il Centrodestra che sale inevitabilmente il Governo Conte-2 cala, anche se per i sondaggi Ipsos il M5s ad oggi ha qualche voto in più del Pd crollato fino al 17,2% (17,8% per Di Maio). Il calo però resta netto e con la Manovra pronta a sbarcare le condizioni per il consenso generale dei partiti di Governo – qualsiasi essi siano – potrebbe ulteriormente scendere.



SONDAGGI TECNÈ (1 NOVEMBRE): LE INTENZIONI DI VOTO

Le distanze sono magari diverse e le cifre dei sondaggi politici esprimono “picchi” scostanti, ma una fattore comune c’è in tutte le ultime intenzioni di voto dopo le Elezioni in Umbria: il Centrodestra cresce, con tutte le sue forze, mentre il Governo giallorosso ce vi si contrappone paga dazio a leadership (Pd), crisi interne (M5s), Manovra 2020 con tutto l’esecutivo del Conte-2 che indietreggia negli ultimi sondaggi politici stilati da Tecnè e presentare oggi al Sussidiario dal direttore Buttaroni. Già perché anche LeU e soprattutto Italia Viva di Renzi vivono una fase di indietreggiamento, pur non avendo partecipato alle Regionali umbre: «Renzi paga l’appartenenza a un governo che è in fase calante. Magari ha tempo per riprendere quota, però le continue divisioni del governo lo zavorrano molto», spiega Buttaroni con i sondaggi di questa mattina. La Lega sale dal 31,4% al 34,4%; Fratelli d’Italia dal 7,7% all’8,5% e Forza Italia dal 7,9% all’8,2% non solo dopo l’Umbria ma in generale dopo la manifestazione di piazza a Roma, piace – secondo i sondaggi Tecnè – il Salvini “moderato con toni meno aggressivi.

SONDAGGI EMG (31 OTTOBRE): COSA SUCCEDE DOPO L’UMBRIA?

Le forze di Governo, tutte assieme, oggi valgono non più del 29%, una crisi dotata appunto di più concause e che attende il decollo delle prossime riforme per capire se sarà totale o se invece ci saranno margini di risalita per Pd, M5s e lo stesso Premier Conte. Nel frattempo, anche guardando i sondaggi politici prodotti ieri da Emg Acqua per Agorà, non si può certo dire che il “sentiment” generale degli elettori dopo le Regionali in Umbria sia di fiducia e sostegno “tout court” al Governo Pd-M5s: alla domanda su cosa succederà dopo le Regionali, il 50% è convinto che il Paese debba ritornare subito al voto. Il 38% ritiene che invece che l’esecutivo giallorosso dovrebbe andare avanti fino al termine naturale nel 2023, mentre solo il 9% sostiene vi sia la necessità di un altro Governo, il terzo per questa funestata Legislatura. Ad una domanda simile, se ovvero il Conte-2 dovesse andare in crisi, gli italiani sarebbero favorevoli a tornare alle urne mentre il 50% ritiene che al massimo ilGoverno potrà durare un anno ancora.