Il 26 gennaio 2020 si avvicina e le Elezioni Regionali in Calabria, anche se con impatto mediatico nazionale meno rilevante rispetto alla contemporanee Elezioni in Emilia Romagna, rappresentano un appuntamento importante per capire lo stato di “salute” tra forze di Governo e Centrodestra: nei sondaggi politici espressi ieri sera da Noto a Porta a Porta, uno dei pochissimi dati aggiornati e rilevanti sulla regione calabra, danno ad oggi la coalizione Lega-FdI-Forza Italia in netto vantaggio sulla giunta uscente del Pd, con il Movimento 5 Stelle di fatto del tutto fuori dai giochi. Se le sardine in Emilia Romagna mettono a forte rischio la vittoria che alla vigilia sembrava assai più certa del Cdx, in Calabria la situazione è decisamente opposta: Jole Santelli, la candidata Governatrice unica del Centrodestra (dopo l’uscita di scena di Mario Occhiuto, che ha fatto un passo di lato per permettere l’unità di intenti e voti a favore della Coalizione) ad oggi acquisisce tra il 50 e il 54% dei consensi nei sondaggi Noto.
SONDAGGI NOTO (8 GENNAIO): IL CROLLO DEL M5S
A distanza siderale il suo primo rivale, il candidato Governatore Pippo Callipo: l’imprenditore “re del tonno”, candidato civico scelto dal Pd per discontinuità dalla giunta Oliverio (anche lui uscito di scena per scelta personale dopo le indagini sul suo conto) nei sondaggi politici Noto non va oltre al 32-36% delle preferenze. Secondo l’ultima rilevazione di dicembre, la Santelli era data ben sette punti percentuali sotto, mentre anche Callipo era indietro di qualche preferenza: ma le uscite di scena praticamente contemporanee dei “due Mario”, Occhiuto e Oliverio, hanno permesso al bipolarismo calabrese di guadagnare, specialmente in casa Centrodestra. Già, due coalizioni, visto che il M5s che ha scelto di partecipare tanto in Emilia Romagna quanto in Calabria da solo – a differenza di quanto fatto, con scarsissimi risultati, in Umbria – e al momento i sondaggi non sorridono: il candidato Francesco Aiello, scelto a fatica nelle Regionarie M5s che vedevano praticamente solo lui in concorrenza, non va oltre l’8-12%, addirittura in calo dalle rilevazioni di dicembre che vedevano la lista di Di Maio tra il 10 e il 14%.