Se domani si votassero le Elezioni anticipate con il sistema del “Germanicum”, la nuova legge elettorale proporzionale presentata in Parlamento (ma ancora tutta da discutere) da Pd-M5s-Iv-Leu, il Centrodestra riuscirebbe comunque vincitore ugualmente. La simulazione prodotta dai sondaggi politici YouTrend, in collaborazione con l’Istituto Cattaneo Zanetto & Co, rende evidente il dato sia alla Camera che al Senato: osservando come base la supermedia dei sondaggi politici YouTrend per Agi del 19 dicembre scorso (con la Lega in calo e il M5s in crisi più o meno con dati simili a quelli odierni) alla Camera il Centrodestra vincerebbe 222 seggi sui 391 totali, avendo così la maggioranza assoluta. Di questi, 143 sarebbero della Lega, 49 di Fratelli d’Italia e 30 per Forza Italia; di contro, all’opposizione finirebbero tanto il Pd quanto il Movimento 5 Stelle. I dem di Zingaretti acquisirebbero 86 seggi con il Germanicum – lanciato dal Governo Conte-2 proprio per neutralizzare la proposta di sistema maggioritario della Lega76 al M5s e 5 per Italia Viva. Situazione simile anche al Senato, con il Centrodestra che otterrebbe maggioranza piena con 112 seggi sui 195 totali: 72 senatori alla Lega, 24 a Fratelli d’Italia, 16 a Forza Italia. Di contro, 43 parlamentari rimarrebbero del Pd, 37 del M5s e uno solo sarebbe il senatore di Italia Viva.



SONDAGGI IXÈ (14 GENNAIO): FIDUCIA LEADER, SORPASSO MELONI SU SALVINI

Proseguendo la rassegna di sondaggi Ixé, importanti sono i dati giunti sulla rilevazione della fiducia ai singoli leader politici: in attesa del voto delle Regionali e con l’agenda politica che “si scalda” su diversi temi di scontro sia nel Governo che nell’opposizione, è l’esecutivo giallorosso a pagar pegno – al momento – sul fronte dei consensi personali. Il Premier Conte, pur rimanendo in testa alla classifica sulla fiducia dei leader, scende dal 41% di fine dicembre al 39% attuale, complice forse le problematiche interne alla maggioranza ma anche le crisi di politica estera con il mezzo passo falso del vertice di Palazzo Chigi con Haftar e Sarraj (che ha disertato per protesta creando un breve caso internazionale, ndr). Al secondo posto si segnala il sorpasso di Giorgia Meloni a Matteo Salvini: le leader di FdI, dando seguito al boom del proprio partito, prosegue nella crescita dei consensi personali che la vedono sempre di più come una potenziale candidata a guidare il Centrodestra. La Lega resta il primo partito nazionale, ma la crescita della Meloni è innegabile: 34% di fiducia personale, davanti a Salvini che ci ferma al 32% stabile. Male gli altri leader della maggioranza, a cominciare dal segretario Pd Zingaretti (che scende dal 27% al 24% attuale) ma continuando anche con il leader M5s Di Maio, in crisi nera e crollato dal 22% al 20%, parallelamente alle difficoltà interne al suo stesso Movimento. Chiudono i sondaggi politici Ixé Berlusconi al 19% e Matteo Renzi, in lievissima crescita al 13%.



IXÈ (14 GENNAIO): LE INTENZIONI DI VOTO

A 10 giorni dalle Elezioni in Emilia Romagna e Calabria, che segneranno non poco della politica italiana dei prossimi mesi, i sondaggi politici espressi ieri sera da Ixè per Cartabianca danno diverse chiavi di lettura sull’andamento attualissimo dei principali partiti in Parlamento. E così, se Salvini deve riflettere su un nuovo stop nei consensi, il M5s non riesce ad arrestare l’emorragia di preferenze, il Pd resta stabile al 20% mentre a “festeggiare” sono Meloni, Renzi e Fratoianni per una buona crescita elettorale in solo una settimana. Entrando nell’agone dei “numeri”, si scopre come la Lega – storicamente rilevata con dati più “bassi” per i sondaggi politici Ixé (così come di norma è Tecné a registrarne i dati più alti) – indietreggi fino al 29% su scala nazionale: -0,5% per Salvini mentre è impegnato nella campagna elettorale a fianco di Lucia Borgonzoni potrebbe suonare come un campanello d’allarme, solo “neutralizzato” dal fatto che l’alleata principale, Giorgia Meloni, cresce ancora e sfiora l’11% (10,9%) rappresentando una buona indicazione in vista delle Regionali 2020. Pd al 20% nella settimana del “conclave” che rilancia una possibile “rivoluzione” post-urne emiliane, con la nascita di un “partito nuovo” che possa integrare nel tempo tanto le Sardine quanto, forse, il M5s.



SONDAGGI IXÈ (14 GENNAIO): RENZI E LEU IN CRESCITA

Ovviamente il Movimento 5 Stelle non ci sta ad essere inglobato in futuro – né viene esplicitato al 100% da Zingaretti e Franceschini, bisogna leggere tra le righe – ma resta il dato segnalato anche dai sondaggi politici Ixé: Di Maio cala ancora, perdendo lo 0,3% e raggiungendo quota 15,9% alla vigilia di un voto, quello in Calabria e Emilia Romagna, dove il rischio di finire sotto il 10% per la polarizzazione sugli altri candidati è assai alto. Per la restante parte delle intenzioni di voto viste ieri a Cartabianca, interessante il dato su Italia Viva di Matteo Renzi che mette la freccia e torna a salire al 4,2% con +0,6% in solo una settimana: Forza Italia, “diretto concorrente” per l’area di voti riscontrabile al centro, non va oltre il 7% perdendo lo 0,3% mentre Azione di Calenda non “spicca il volo” e si ferma all’1%. Male anche Cambiamo! di Toti, fermo allo 0,8%, mentre sono tutti dati in crescita Europa Verde (1,6%, +0,3%), +Europa al 2,5% (+0,2%) e soprattutto la Sinistra al 3,6% con una crescita netta dello 0,6% dai sondaggi politici di una settimana fa.