I SONDAGGI POLITICI CON ANTONIO NOTO: SITUAZIONE TERZO POLO, IL FUTURO DI RENZI

Il Terzo Polo ormai non viene neanche più registrato nei sondaggi politici, segno ulteriore che l’esperienza politica di un cartello centrista con Carlo Calenda e Matteo Renzi l’uno affianco all’altro è definitivamente tramontato: le liti costanti e la rottura ora anche del gruppo in Parlamento tra Azione e Italia Viva restano sullo sfondo e l’impressione netta è che i due gruppi non saranno insieme in vista delle prossime Elezioni Europee nel giugno 2024.



Secondo l’analista di sondaggi politici Antonio Noto – sentito dall’Adnkronos – il possibile progetto emerso in questi giorni da diversi retroscena messo in campo dall’ex Premier Renzi, col nome di “Il Centro”, potrebbe avere qualche chances elettorale. «Il Centro potrebbe ambire ad un 2,5% in default, ad un 1,5% dal Pd ed altrettanto da Forza Italia, per posizionarsi nell’area popolare europea, che è quella che conta adesso e non in quella a cui si riferisce Macron (Renew Europe)», spiega il responsabile e fondatore di Noto Sondaggi. Renzi insomma è destinato a restare fra il 2-3% se non definisce bene il contenuto di un progetto politico che richiamerebbe molto da vicino il tentativo di Italia Viva.



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Non solo, sempre secondo Noto, Renzi è deve creare una classe dirigente di cui essere il co-attore: «Purtroppo nei suoi confronti c’è un forte pregiudizio degli italiani verso i quali ha perso appeal, pur dicendo spesso cose giuste. Renzi lo sa, per questo io penso che la sua strategia non sia diventare leader». Deve riproporre l’idea del Terzo Polo dove però lui non resti come leader principale, chiarisce Antonio Noto ipotizzando dei sondaggi politici migliori nel futuro dell’ipotetico “Il Centro”: «l’ipotesi Carfagna-Bonetti alla guida potrebbe essere una possibilità», sottolinea all’Adnkronos il n.1 di Noto Sondaggi.



«Carfagna potrebbe diventare leader di partito con un progetto che condivide e che corrisponde al suo profilo, tanto più che Renzi guarda ai popolari, il leader di Azione no. Non vedo quindi perché non potrebbe passare a Renzi. E’ chiaro tra l’altro che con Carfagna si guarda a Fi, dove ufficiosamente Rosato è finito. E che con Bonetti si guarda a un’area progressista per prendere i voti un po di », rileva Noto sottolineando come un possibile 6% potrebbe essere guadagnato dal progetto “revival” di Draghi in Europa, sempre che Renzi non si presenti come leader ufficiale: recuperare voti da Pd e Forza Italia, lasciando Calenda verso l’asse Pd-M5s e puntando sulla eventuale delusione dei popolari con il Centrodestra. Nel frattempo, in attesa di nuovi sondaggi politici dopo la pausa estiva, l’ultima fotografia è stata scattata dalla Supermedia YouTrend lo scorso 3 agosto e vede il “fu” Terzo Polo spaccato con un IV al 2,8% e Azione al 3,7%: gli altri partiti si confermano nei loro trend ultimi, da FdI in testa con il 29% al Pd di Schlein che non va oltre il 20%, segue M5s al 16%, Lega 9,2%, Forza Italia 7,4%, PiùEuropa 2,3%, ItalExit 1,9%, UP 1,4%, Noi Moderati 0,8%.