Sono le ore della crisi di Governo e continuano a tenere banco i sondaggi politici. Quale sarebbe lo scenario in caso di ritorno alle urne? Un dato appare chiaro: il Centrodestra stravincerebbe.  In base alle rilevazioni di Noto Sondaggi per il Quotidiano Nazionale, la coalizione composta da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia e Cambiamo arriverebbe al 50,5%. Nettamente staccata l’area di Governo, ferma al 40,5%.



Ma andiamo per gradi. I sondaggi politici di Noto – tengono conto del possibile partito di Conte – confermano la Lega come primo partito del Paese: il Carroccio è quotato al 24%. Subito dietro troviamo Fratelli d’Italia, che si attesta al 17%. Al 13% troviamo Partito Democratico e Movimento 5 Stelle: dem travolti evidentemente dal partito di Conte (sarebbero al 19,5%). Il possibile movimento del premier è dato al 12%. Forza Italia si attesta al 7,5%. Poi spazio a Italia Viva e Azione, entrambi al 3%. Subito dopo Leu-La Sinistra al 2,5%, Noi con l’Italia all’1,5%, Cambiamo all’1,5%, Verdi-Europa Verdi all’1%.



SONDAGGI POLITICI: I DATI SULLA CRISI DI GOVERNO

Continuiamo il nostro viaggio nei sondaggi politici sulla crisi di Governo sempre grazie alle rilevazioni di Noto, questa volta per Porta a porta. Quale scenario sarebbe migliore per l’Italia secondo gli intervistati? Per il 31% il ritorno alle urne: ipotesi che trova grande forza presso gli elettori del Centrodestra (64% FI e 57% FdI). Per il 30% un nuovo premier con un Governo di larghe intese, mentre il 13% è per un Governo Conte grazie ai responsabili: questo è lo scenario prediletto per il 44% degli elettori grillini e per il 39% degli elettori Pd. Il 12% preferirebbe un Conte-ter con la stessa maggioranza, mentre l’8% è per un esecutivo di Centrodestra. Il restante 6% ha preferito non rispondere. I sondaggi politici di  Noto ha poi acceso i riflettori su Matteo Renzi e sulla sua decisione di ritirare la delegazione di Italia Viva dal Governo: per il 71% ha sbagliato (97% elettori Pd), mentre per il 19% ha fatto bene. Il restante 10% ha preferito non rispondere.

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