I SONDAGGI POLITICI A 3 MESI DALLE ELEZIONI: PD PERDE IL 2,3%, SALE LA LEGA
A tre mesi dalle Elezioni nazionali i sondaggi politici realizzati da Emg Different il 20 dicembre confermano il trend e i risultati principali, con però delle importanti novità sul futuro soprattutto in casa Centrosinistra: a meno di due mesi dalle Elezioni Regionali in Lombardia e Lazio infatti nell’area progressista è sempre più il M5s a rappresentare la prima forza politica, a discapito del Partito Democratico che invece si ritrova immerso nelle discussioni verso le Primarie e con l’elettorato sempre più “freddo” nei confronti dei Dem. Dati alla mano, i sondaggi politici di Emg per la Rai sottolineano come FdI della Premier Giorgia Meloni sia saldamente il primo partito del Paese: 29,3%, crescita del 3,3% rispetto alle urne del 25 settembre. Insegue da molto lontano il M5s di Giuseppe Conte al 17,3%, aumento comunque dell’1,3% rispetto alle Elezioni: ed ecco dunque il Pd che in piena crisi perde il 2,3% in 3 mesi scivolando al 16,8% di stima nazionale e proiettato ormai a capire chi tra Elly Schlein (ultime adesioni illustri al “ticket” sono quelle di Francesco Boccia e Dario Franceschini, ndr) e Stefano Bonaccini guiderà il partito dopo le Primarie del 19 febbraio.
Secondo l’elettorato intervistato dai sondaggi politici Emg, la Lega di Matteo Salvini risale la china e si posiziona all’8,9% riuscendo a staccare tanto il Terzo Polo di Calenda e Renzi al 7,5% quando Forza Italia di Berlusconi in caduta libera ormai al 6,7% con -1,4% rispetto ai risultati delle Elezioni. Chiudono le intenzioni di voto Emg di fine anno l’alleanza Verdi-Sinistra al 3,2% – che non sfonda dopo il “caso Soumahoro” – davanti a PiùEuropa al 2,3%, ItalExit di Paragone al 2,3%, Unione Popolare De Magistris 1,8% e Noi Moderati (Noi con l’Italia – Coraggio Italia – Italia al centro- UDC) all’1,4%. Il dato dell’astensione in Italia, secondo i sondaggi politici Emg, sale al 39,6%.
FIDUCIA GOVERNO MELONI E CASO “POS”: GLI ALTRI SONDAGGI POLITICI
Dai partiti al Governo, i sondaggi politici diffusi lo scorso 22 dicembre da “Termometro Politico” hanno provato ad analizzare la fiducia dell’elettorato a tre mesi dalle Elezioni in merito a chi guida questo Paese: il 26,3% dice di avere “molta fiducia” nella Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il 17,5% invece sostiene di avere “abbastanza fiducia”; negativi invece il 18,1% degli intervisti, mentre il 37,3% boccia su tutta la linea l’operato della Premier in quota Fratelli d’Italia.
Nei giorni in cui la Manovra di Bilancio 2023 verrà approvata (oggi sbarca al Senato dopo la fiducia alla Camera, previste le votazioni il 29 dicembre) viene riproposto dai sondaggi politici del “Termometro” il tema del Pos e dei pagamenti elettronici, norme stralciate dalla bozza originaria della Finanziaria. Il Governo Meloni ha rinunciato infatti, dopo le tante polemiche, a mettere una soglia al di sotto della quale non fosse obbligatorio per i negozianti accettare i pagamenti via Pos: ebbene, l’8,2% ritiene che la mossa sia stata dettata dall’abitudine che ormai hanno gli italiani per i pagamenti elettronici (e per le commissioni non altissime) mentre il 18,7% sostiene che la norma sul Pos è stata cestinata perché il Governo ha capito di trovarsi in una battaglia impopolare con la maggioranza degli italiani contrari a tale norma. I sondaggi del “Termometro” mostrano poi come il 36,3% degli italiani ritiene che lo stop al “No-Pos” sia arrivato per influenza della Commissione Europea che in effetti ha ricordato nei rilievi sulla Manovra come sia sia fondamentale l’obbligo del Pos per combattere l’evasione. Da ultimo, il 31,7% degli intervistati ritiene che il Governo abbia ceduto alle pressioni di Ue e finanza italiana in quanto «hanno più potere ormai dei Governi».