I SONDAGGI POLITICI VERSO LE ELEZIONI ANTICIPATE
In vista del prossimo cruciale snodo elettorale del 25 settembre 2022, i sondaggi politici condotti da Tecné dopo la caduta del Governo Draghi danno uno scenario attuale che sorride al Centrodestra – soprattutto a Giorgia Meloni – e che lancia invece campanelli d’allarme in casa M5s e in generale su tutta l’area progressista. Premettendo che il primo partito in Italia resta ancora oggi, molto pericolosamente, l’astensione con il 45% di incerti/arrabbiati con la politica, le intenzioni di voto prodotte da Tecné consegnano a Fratelli d’Italia la palma del movimento più votato dal 55% degli italiani che hanno risposto positivamente ai sondaggi.
Dietro al 23,5% di Meloni, al momento dunque quella con più possibilità di avere il ruolo di leadership nel Centrodestra post-voto, spunta ancora il Partito Democratico di Enrico Letta al 23,1% e con più del 9% di vantaggio sulla Lega di Matteo Salvini al 14,6% di consensi secondo i sondaggi politici Tecnè. Male il M5s che crolla addirittura sotto il 10% (9,4%), superato pure da Forza Italia di Silvio Berlusconi che dopo il non voto di fiducia sale al 10,6%. Chiude la lista dei sondaggi il partito di Carlo Calenda Azione con +Europa al 4,9%, poi Verdi-Sinistra Italiana 4,1%, Italia Viva di Renzi al 2,8% e Paragone-ItalExit resta al 2,5% su scala nazionale.
CADUTA GOVERNO DRAGHI, I SONDAGGI SUL M5S DI CONTE
Con le scaramucce interno al Centrodestra sulla leadership in vista delle Elezioni, i sondaggi politici in questo momento danno ben più preoccupazione al versante opposto: l’attuale “abbandono” del campo largo, per volere di Enrico Letta (ma non di tutto il Pd che invece resta ancora possibilista sul ricucire la frattura dopo la crisi di Governo) costringe il Centrosinistra a cercare più verso il centro un’area che possa portare il 20-25% del Pd verso le stime attuali del Centrodestra (45%).
Nei recenti sondaggi politici Euromedia, il 62,6% degli intervistati italiani considera lo strappo del 14 luglio del Movimento 5Stelle dal Governo Draghi come una scelta irresponsabile e sbagliata: si origina tutto da lì, con lo scenario “drammatico” della crisi di Governo che porterà alla prima elezione in autunno dal 1919 ad oggi. È stato poi chiesto agli elettori intervistati quanto è considerata preoccupante tale situazione della politica italiana, con il voto nel pieno delle gravi emergenze nazionali e internazionali: il 73,8% si dice preoccupato, il 22,9% invece ritiene che le elezioni anticipate non siano un danno particolare allo scenario comunque già infausto del Paese.