La fiducia degli italiani nei confronti dell’Ue continua a calare, perdendo tre punti negli ultimi mesi e attestandosi al 36%: lo rilevano i sondaggi politici di Demos per LaPolis – Università di Urbino, i cui risultati sono stati pubblicati da Repubblica in vista delle elezioni europee. Se il dato viene confrontato col 2022, allora il calo è addirittura più marcato, di dieci punti. L’atteggiamento degli italiani nei confronti dell’Europa è tornato ad essere prudente, dopo una parentesi europeista, in concomitanza con l’uscita del Regno Unito dall’Ue, fase in cui l’orientamento italiano sull’eventuale uscita dall’Europa era fortemente contrario, in virtù anche di una consapevolezza diffusa dei rischi di un Italexit.



La fase di maggiore fiducia nei confronti dell’Ue coincide con l’ottenimento dei quasi 200 milioni di euro tramite il Pnrr, poi il sentimento europeista si è gradualmente “raffreddato”, visto che le prospettive economiche non sembrano positive. Sono diversi, comunque, i fattori che condizionano la valutazione degli italiani nei confronti dell’Europa, come l’età. Ad esempio, i più europeisti sono i giovani, soprattutto quelli che hanno meno di 30 anni (59%), perché ritengono che un futuro senza Europa possa essere più complicato, mentre scende al 42% tra chi ha tra 30 e 44 anni, fino al 30% tra over 45 e anziani.



SONDAGGI POLITICI DEMOS: LA FIDUCIA NELL’UE E IN MARIO DRAGHI

Ci sono poi le preferenze politiche e di partito. Ad esempio, gli elettori di centrosinistra sono più europeisti. Il consenso, dai sondaggi politici, supera di poco i due terzi per gli elettori di Stati Uniti d’Europa, è oltre il 60% per quelli di Alleanza Verdi e Sinistra, è poco sotto il 58% per quelli di Pd e Azione. La percentuale scende al 46% per gli elettori M5s. Ancor più negativo è il consenso europeo tra quelli del centrodestra secondo i sondaggi politici di Demos. Infatti, quelli di Lega e Fratelli d’Italia hanno una fiducia del 35% verso l’Ue, un punto percentuale in meno rispetto a Forza Italia.



Ci sono poi i giudizi sui leader. Il parere sulla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen rispecchia quello sull’Ue, scendendo al 37% contro il quasi 60% durante la pandemia Covid. Stesso discorso per gli orientamenti politici. Ma se si prende in esame Mario Draghi, l’orientamento cambia. Infatti, l’ipotesi di un suo incarico alla guida della Commissione europea trova grande sostegno in Italia: il favore per l’ex premier italiano arriva a sfiorare il 60%. Una percentuale che arriva fino all’80% tra gli elettori Pd e Alleanza Verdi Sinistra, salendo ulteriormente tra chi è vicino ad Azione e Stati Uniti d’Europa. Invece, tra gli elettori del centrodestra si avvicina al 70% o oltre, invece è al 59% tra quelli M5s.