Secondo l’analisi sui flussi di voto evidenziata dai sondaggi dell’Istituto Cattaneo in merito alle Elezioni Regionali in Emilia Romagna, è assai interessante provare a visionare i motivi che hanno portato alla vittoria del candidato dem Stefano Bonaccini: «l’espansione elettorale dell’area di centrosinistra guidata da Bonaccini è dovuta alla maggiore capacità di attrazione degli elettori pentastellati, che di fronte all’alternativa tra destra e sinistra hanno optato in modo netto per lo schieramento del presidente regionale uscente», spiega l’Istituto Cattaneo mostrando come a Forlì il 71,5%, a Parma il 62,7% e a Ferrara il 48,1% gli elettori M5s hanno votato il candidato dem Bonaccini. Solo una minoranza di loro ha posto il proprio voto sul candidato grillino Benini o sulla candidata del Centrodestra Borgonzoni: sempre secondo i flussi di voto Cattaneo, «gli elettori del M5s alle Europee 2019 che hanno scelto Benini sono stati il 23,4% a Ferrara, il 16,6% a Parma, il 12,6% a Forlì». A Parma poi, la città dell’ex M5s oggi in campo con Bonaccini Federico Pizzarotti, il Centrosinistra è tornato primo partito con il 53,2 e anche in questo caso “decisivi” sono stati gli eletti M5s: «decisivi gli elettori che nel 2019 avevano scelto il Movimento 5 stelle: quasi due elettori pentastellati su tre (62,7%) hanno scelto Bonaccini e solo il 16,6% ha confermato un voto per il candidato del M5s Benini».
Elezioni Regionali 2020: Emilia Romagna (diretta – come si vota); Calabria (diretta – come si vota) – Exit poll e proiezioni – Sondaggi pre-silenzio elettorale: Emilia Romagna – Calabria
SONDAGGI GHISLERI (27 GENNAIO): IL VOTO DELLE REGIONALI
Continuiamo il nostro viaggio tra i sondaggi politici e ci soffermiamo sui dati delle elezioni in Emilia-Romagna, differenti rispetto alle rilevazioni precedenti al voto. La sondaggista Alessandra Ghisleri ha spiegato a L’aria che tira: «C’è stata la chiamata alle armi dopo il caso citofono, all’ultimo momento della campagna elettorale: tutti si sono sentiti chiamati in causa». «Non dimentichiamo che c’è stato anche l’allargamento del cuneo fiscale dal giovedì al venerdì, con una comunicazione e con un ampliamento di quello che poteva essere interpretato come gli 80 euro di Renzi. Sicuramente hanno mobilitato, è un messaggio che aiuta: il sondaggio interpreta quello che è un momento», ha aggiunto la Ghisleri, sottolineando poco dopo: «E’ un allargamento della mappa del 2019, c’è un sentimento radicato sul territorio: tutti i sondaggi lo rilevavano, è ovvio che la parità veniva dall’avere due coalizioni l’una contro l’altra con un candidato forte. Anche gli exit e le proiezioni hanno dato dati diversi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SONDAGGI POLITICI, MAPPA VOTI: SFIDA LEGA-PD
Secondo le mappe di voto sulle Elezioni Regionali in Emilia Romagna prodotte dai sondaggi YouTrend, la vittoria del Pd di Bonaccini contro la Lega di Borgonzoni è giunta per diversi aspetti “incrociati”: sono stati diversi i comuni che nel 2019 erano stati vinti dal centrodestra nelle Elezioni e che ieri sono stati conquistati da Bonaccini, mentre nessun comune ha fatto il percorso inverso dal Pd fino alla Lega di Salvini e Borgonzoni. Non solo, osservando la mappa del Pd e della Lega si possono leggere due situazioni speculari: il Centrodestra spinge forte a Parma, Piacenza, Ferrara e in generale nei territori montani e di campagna. Di contro, il Pd di Bonaccini recupera terreno e schianta l’opposizione in quasi tutti i centri urbani da Bologna a Modena fino a Ravenna. Salvini non è riuscito a convincere la linea dorsale tra Ravenna e Reggio Emilia – confermano i sondaggi e analisi YouTrend – mentre il Movimento 5 Stelle praticamente in maniera capillare perde ogni riferimento “passato” e in alcune città (Parma e Piacenza) va addirittura sotto il 2%. Sono intanto giunti i dati ufficiali e definitivi sui voti alle liste per le Regionali, a spoglio elettorale chiuso: Pd chiude al 34,69, Lega insegue al 31,95% mentre al terzo posto troviamo Fratelli d’Italia al 8,9% dei consensi. Guardando agli altri partiti nazionali, Forza Italia al 2,56% fa leggermente peggio del Movimento 5 Stelle (3,48%) mentre +Europa con Bonaccini chiude all’1,53%, appena dietro a Europa Verde all’1,95%. Nel fronte del Centrodestra, Cambiamo-Toti con il Popolo della Famiglia non va oltre lo 0,29% su scala regionale.
SONDAGGI TECNÈ (24 GENNAIO): LE INTENZIONI DI VOTO
Mentre gli elettori di Calabria ed Emilia Romagna si apprestavano ad esprimere il voto che ha consegnato una regione a testa per il Centrodestra a guida Lega e il Centrosinistra a guida Pd, i sondaggi politici espressi da Tecné per l’Agenzia Dire raccoglievano qualche indicazione a livello nazionale che in parte “conferma” i dati emersi nelle Regionali. Lega al 31,7% ma in calo dello 0,5% dopo l’ultimo settimana di profonda campagna elettorale, tra “citofoni” e slogan, mentre il Pd in lieve risalita al 19,4% conferma lo stato di forza predominante nel Governo Conte-2 con la caduta del M5s di Di Maio. 5Stelle infatti, secondo i sondaggi politici Tecné, crollano al 15,1% mentre a crescere ulteriormente è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, con un 11% che ha trovato parziale conferma tanto nel “boom” in Calabria (10,85%) quanto in Emilia Romagna (8,59%) dove storicamente il dato è sempre stato bassissimo per la destra. Prosegue la lista delle intenzioni di voto con Forza Italia in lieve calo al 7.8% ma uscita fortissima in Calabria grazie al sostengo per la vincitrice Jole Santelli: Renzi-Italia Viva al 3,6%, Sinistra al 2,6%, Azione Calenda al 2,4%, Verdi al 2% e +Europa all’1,8% sono invece gli altri dati emersi nei sondaggi nazionali alla vigilia del voto per le Elezioni Regionali in Calabria ed Emilia Romagna.
SONDAGGI E RISULTATI ELEZIONI REGIONALI 2020
Si è chiusa una lunghissima notte elettorale dove emergono due risultati su tutti nelle Elezioni Regionali 2020: i sondaggi politici della vigilia sono stati confermati in Calabria e in un certo qual modo anche in Emilia Romagna, con Jole Santelli (Centrodestra) e Stefano Bonaccini (Centrosinistra) che vengono eletti Presidenti delle due Regioni in contesa. Il Pd “locale” riesce a frenare la Lega di Salvini, anche se sul voto di lista la distanza tra le due maxi-forze è praticamente minima (protagonista è stato infatti il voto disgiunto in Emilia Romagna): osservando gli instant poll dei sondaggi Tecné, resi per Mediaset, si può osservare come su 12mila casi sondati all’uscita dalle urne in Emilia tra i lavoratori autonomi la candidata della Lega avrebbe battuto Bonaccini 54% a 40%, mentre il Pd domina sul voto dei dipendenti pubblici (56% contro il 36% della Lega) e privati (51 a 44). Mentre lo spoglio dei voti si avvia verso la conclusione (4500 comuni sezionai su 4520 in Emilia, 2000 su 2420) e i partiti iniziano a fare le prime riflessioni sull’andamento delle Elezioni Regionali 2020, i sondaggi prodotti da Tecné sul voto emiliano danno ancora nuovi spunti per leggere l’importante vittoria di Bonaccini e del Centrosinistra.
CONFRONTO SONDAGGI-FLUSSI VOTO: I DATI TECNÈ
Osservando il voto per fasce d’età mostrato dagli instant poll dei sondaggi politici Tecné, si legge una vittoria netta di Bonaccini e del Pd sulla Borgonzoni tra gli elettori under 35 (56 a 38) e anche tra gli over (57% contro il 40% della Lega). Pesa dunque il “fattore Sardine” sul voto, anche se la situazione torna in perfetta parità tra i due contendenti nella fascia intermedia di età tra i 35 e i 64 anni. Sul fronte del titolo di studio, infine, sottolinea YouTrend «tra chi ha una licenza media/elementare o un diploma di scuola superiore è pareggio tra #Borgonzoni e #Bonaccini, che però vince di ben 24 punti tra i laureati: 60 a 36». Guardando gli ultimi sondaggi politici nazionali espressi poco prima del voto Regionali 2020, la Lega era in testa con il 31,8% delle preferenze, seguito dal Pd al 18,7% e dal M5s al 16%, con Meloni al 10,9% e Forza Italia al 6,5%. Erano i sondaggi politici di Index Research per Piazzapulita: ebbene, osservando i risultati e i flussi di voto delle Elezioni Regionali 2020 non si può che confermare l’incertezza del confronto locale/nazionale, con il Pd in netta crescita nell’Emilia Romagna (34,66%), il Movimento 5 Stelle praticamente sparito (3,4%) e una Lega che tiene bene rispetto alla media nazionale con il 32% delle preferenze.