Le Elezioni Regionali in Emilia Romagna saranno “decisive” per diversi motivi – dal Governo nazionale a quello locale, passando per la situazione di M5s e Fratelli d’Italia dietro ai grandi partiti Lega e Pd – ma lo saranno anche per diversi leader politici: i sondaggi preparati da Ipsos lo scorso 13 gennaio hanno infatti provato a chiedere agli intervistati quale fosse il potenziale “rapporto” con i risultati del voto di domenica prossima per i tre principali leader nazionali Salvini, Conte e Zingaretti. Ebbene, il 52% è convinto che l’esito del voto in Emilia Romagna non deciderà il futuro politico del Premier “gialloverde” prima e “giallorosso” poi: il 26% è invece convinto che un eventuale risultato positivo per Bonaccini possa essere una “molla” per la continuazione del suo Governo, ma se invece dovesse perdere allora sarà ugualmente “decisivo” ma in negativo per il destino politico dell’avvocato Giuseppe Conte. Medesima domanda posta poi anche per le figure di Matteo Salvini e Nicola Zingaretti: il 38% è convinto che il leader della Lega vedrà molto del suo futuro in relazione al risultato della sua candidata Lucia Borgonzoni (il 43% invece smentisce tale ipotesi), mentre il 33% è del tutto fermo nel ritenere decisivo il futuro politico del segretario Pd Nicola Zingaretti a partire da quanto emergerà il 27 gennaio mattina prossimo.
SONDAGGI PIEPOLI (19 GENNAIO): VERSO LE COMUNALI A ROMA
Sono in anticipo sui tempi, eppure gli ultimi sondaggi politici proposti da Piepoli al Corriere della Sera mostrano un dato assai interessante per gli sviluppi della politica italiana in questi ultimi mesi: è stato infatti commissionato dall’osservatorio #Romapuoidirloforte una rilevazione circa l’attuale situazione interna a Roma Capitale, ad un anno e mezzo dalle nuove Elezioni Comunali. Le critiche anche feroci giunte in questi primi tre anni e mezzo di gestione Raggi della città non pongono il M5s in ottimi consensi verso il futuro: ad oggi i cittadini romani sognano Giorgia Meloni come potenziale nuovo sindaco di Roma, confermando come la leader di FdI sia sempre di più – in orbite locali o nazionali – una autentica possibilità per la guida del Paese agli occhi degli italiani. La presidente di Fratelli d’Italia è al 24% dei sondaggi tra i cittadini romani, seguita al 17,3% da Virginia Raggi (sulla quale non è ancora certa se verrà ricandidata dal Movimento 5 Stelle), dal 16,3% di Enrico Letta (ex premier Pd) e al 14,4% di Carlo Calenda, leader e fondatore di Azione. Resta un “problema” però non da poco: la stessa Meloni ha detto più volte di non voler candidarsi alla guida di Roma.
OPENMEDIA (18 GENNAIO): LE INTENZIONI DI VOTO
Ad una settimana esatta dalle Elezioni Regionali in Emilia Romagna e Calabria che molto diranno sull’immediato futuro di Governo e opposizione, l’ultima Open-media dei sondaggi politici della settimana appena passata mostra un calo generalizzato di quasi tutti i grandi partiti, ad eccezione di Partito Democratico e Fratelli d’Italia che invece proseguono, i primi nella stabilizzazione al secondo posto come forza politica del Paese, i secondi invece nella costante risalita nella classifica delle intenzioni di voto elettorali a livello nazionale. Mentre ricordiamo i sondaggi politici sulle specifiche situazioni interne a Emilia Romagna e Calabria sono del tutto vietati per il silenzio elettorale imposto dallo scorso 11 gennaio, occorre riflettere sulle percentuali nazionali dei singoli partiti in questi ultimi 7 giorni utili anche per capire dove potrebbe dirigersi il voto locale: la Lega resta al primo posto ma in calo al 30,8%. Salvini punta tutto sulla vittoria della candidata emiliana Lucia Borgonzoni alle Regionali anche per poter frenare il lento ma comunque costante calo di consensi che il Carroccio registra da due mesi di fila; al secondo posto, come già detto, il Pd con il 19,2% e con l’unità interna ribadita da Zingaretti e Franceschini verso un “partito nuovo” da organizzare solo dopo i risultati delle Regionali 2020.
SONDAGGI OPENMEDIA (18 GENNAIO): RENZI ‘RECUPERA’ I VOTI DI FI
Chi invece cala e non di poco è il Movimento 5 Stelle che tra frizioni interne al Governo e crisi tonante nella perdita di parlamentari verso Lega e Gruppo Misto, si appresta alle Regionali del prossimo 26 gennaio con diversi timori e fragilità: i sondaggi politici di Open (che ricordiamo raccoglie la media di tutte le intenzioni di voto degli istituti demoscopici della settimana passata) danno il M5s al 15,8%, quasi mezzo punto di meno rispetto a domenica corsa dovuto al dato minimo e clamoroso registrato da Swg (15,2% a livello nazionale). Mentre si discute sulla leadership di Di Maio interna al Movimento, il calo di 0,6% viene segnalato anche in Forza Italia che scende fino al 6,6% e vede i propri voti “persi” praticamente ugualmente guadagnati da Matteo Renzi. Italia Viva passa dal 3,9% al 4,5%, complice l’opposizione interna al Governo Conte-2 che in questa settimana sempre pagare in termini di aumento consenso. Chi procede invece sempre con vento in poppa è Fratelli d’Italia, la formazione di Giorgia Meloni si conferma in ottimo stato anche nella media dei sondaggi di questi ultimi giorni: 10,6% anche se in almeno 4 istituti (Euromedia, Ixè, Emg, Swg) il dato di FdI si avvicina di fatto all’11%. Chiudono i sondaggi per Azione di Calenda (2,2%), +Europa all’1,9%, Verdi all’1,8% e la Sinistra al 2,5% su scala nazionale.