LE INTENZIONI DI VOTO PREMIANO ANCORA MELONI E LETTA: I SONDAGGI DEL TERMOMETRO

«La sfida è tra noi e la Meloni»: ieri Enrico Letta, lanciando la sua campagna elettorale, ha ribadito i contorni del “campo” di battaglia per le prossime Elezioni politiche del 25 settembre 2022. I sondaggi politici nazionali confermano al momento tale “previsione”, con i due partiti rivali rispettivamente al 23,7% (Fratelli d’Italia) e al 22,7% (Pd-Articolo 1): le intenzioni di voto prodotte in questi giorni dal Termometro Politico riflettono la suddivisione dicotomica di questi primi giorni di campagna elettorale, anche se offrono spunti interessanti sull’orizzonte delle coalizioni. Al momento infatti il Centrodestra appare a livello di consensi ad un livello irraggiungibile per la coalizione avversaria, fino almeno a quando non sarà preciso il “contorno” dell’alleanza che per Letta dovrebbe puntare a tutto lo schieramento escluso M5s e (forse) Renzi.



I sondaggi politici stilati il 21 luglio scorso, dunque nel pieno dello scioglimento delle Camere, vedono al terzo posto dietro Meloni e Letta ancora la Lega di Matteo Salvini: 15,4% per un Carroccio in lieve ripresa e comunque nettamente davanti al M5s di Giuseppe Conte, fermo all’11,9% e più in “forma” rispetto ai sondaggi di altri istituti demoscopici che lo vedono addirittura sotto il 10%. Forza Italia al 7,6% soffre la perdita di esponenti chiave sul fronte elettorale (Gelmini in Lombardia, Carfagna in Campania), ma rimane comunque davanti ad Azione-+Europa al 4,3% che pure con Calenda sta attraendo forze e consensi dal mondo liberale storicamente del Centrodestra. Chiude la lista delle intenzioni di voto Italia Viva di Renzi al 2,5%, Sinistra Italiana-Verdi 2,5%, ItalExit di Paragone al 2,4%, l’alleanza tra PC (Rizzo), Ancora Italia, alternativa, RI, comitato no Draghi al 2,8%, Unione Popolare (Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, De Magistris) all’1,3% e infine Alternativa per l’Italia (Popolo della Famiglia e Di Stefano, ex Casapound) all’1% su scala nazionale.



SONDAGGI POLITICI: OLTRE IL 70% CONTRO L’EVENTUALE LISTA DRAGHI

Si è fatto un gran parlare in questi primi giorni di campagna elettorale sulla presunta “Agenda Draghi” per indicare le tematiche poste dal Presidente del Consiglio dimissionario prima che cadesse il suo Governo lo scorso 21 luglio: chi ha votato la fiducia fino all’ultimo – ovvero Pd, Azione, Italia Viva e Ipf (Di Maio) – puntano forte sul “programma” di Mario Draghi per attrarre voti moderati e provare a recuperare terreno nei sondaggi politici (prima) e di conseguenza nelle urne (dopo). Ma i cittadini di questa fantomatica “Agenda Draghi” cosa ne pensano davvero? Se lo sono chiesti i sondaggi politici del Termometro provando a tastare il terreno nell’elettorato attivo in merito al lascito politico e di consensi dell’ormai ex Presidente del Consiglio.



Ebbene, nell’ipotesi (non veritiera ma pur sempre nella fantapolitica) ci fosse alle Elezioni una lista Draghi, il 10,4% la appoggerebbe in pieno, il 15,3% la prenderebbe in seria considerazione mentre la stragrande maggioranza – il 71,2%, frutto di un 11,3% “molto improbabile” e un 59,9% di “sicuramente non la voto” – boccerebbe in toto un partito filo-draghiano. E dunque tornassimo “a bomba” sul concetto di Agenda Draghi, è il Premier in primis a non scatenare giubili elettorali nei cittadini in questo particolare momento storico. Diverso è invece il giudizio sull’esperienza di Governo maturata in questo anno e mezzo di presenza a Palazzo Chigi: il 42% degli italiani ha fiducia in Draghi Premier e il 31,2% addirittura si augurava rimanesse al suo posto durante la recentissima crisi di Governo. Chiosa finale dei sondaggi politici condotti da Termometro è sul futuro: il 27,7% ritiene che il prossimo Governo sarà migliore di quello appena concluso, l’8,6% considera il prossimo esecutivo al pari di quello Draghi, il 12,6% invece crede che arriverà qualcosa di peggio dopo questa Legislatura, il 29,4% ne è invece pienamente convinto.