LE INTENZIONI DI VOTO DEI SONDAGGI POLITICI EUROMEDIA: FDI 29%, M5S 16%. COSA CAMBIA CON I LEADER CANDIDATI

Il periodo di calo generale del Centrodestra in termini di consensi elettorali viene confermato, in parte, negli ultimi sondaggi politici raccolti da Euromedia Research per “Porta a Porta” dello scorso 15 febbraio: resta però il partito di Giorgia Meloni ancora nettamente primo movimento del Paese, specie se dovesse presentarsi la Presidente del Consiglio in lista come lei stessa ha paventato assieme alla sua diretta rivale leader del Partito Democratico, Elly Schlein. Ad oggi infatti, s si dovessero tenere le Elezioni Europee il prossimo weekend, i sondaggi politici Euromedia danno FdI al 28,3% su scala nazionale, davanti nettamente al 19,5% del Pd, con il 16,6% del Movimento 5 Stelle di Conte e l’8,4% della Lega di Salvini: Forza Italia con Tajani al 7,3%, Azione-Calenda 4%, AVS 3,8% davanti a Italia Viva di Renzi (3%), chiudendo con PiùEuropa al 2,4% e Noi Moderati all’1% (astensione resta alta al 37,9%).



Se però in lista ci fossero tutti i leader dei partiti, ecco che qualcosina cambierebbe nello scacchiere delle intenzioni di voto nazionali: ad esempio, FdI balzerebbe subito al 29% con Meloni in lista, mentre i Dem con Schlein salirebbero al 20,2%, ancor più polarizzando la sfida a distanza con le due donne leader. I 5Stelle calerebbero con Conte in lista al 16,3%, così come la Lega all’8,3%, mentre gli azzurri con Tajani andrebbero al 7,2%. Sostanziale stallo per tutti gli altri, con eccezione di Italia Viva che con la presenza di Renzi – l’unico leader finora che ha annunciato di candidarsi alle Europee – guadagna netto uno 0,5% su base nazionale.



PROTESTA TRATTORI, INFLAZIONE E UE: GLI ALTRI SONDAGGI POLITICI

Per chiudere la rassegna quotidiana dei sondaggi politici elettorali, sempre da Euromedia viene chiesto agli elettori intervistati un giudizio sulla recente protesta degli agricoltori in tutta Europa, con Italia in prima fila: ad oggi il 70,7% degli italiani si dice con gli allevatori e contro le istituzioni, in particolare il 63,4% è convinto che le proteste dei trattori siano rivolte contro l’Unione Europea e solo il 23,9% contro il Governo Meloni.

Tra le ragioni poi della protesta, spicca al 56,3% (erano possibili risposte multiple, informa Euromedia, ndr) l’aumento dei prezzi e l’inflazione su energia e fertilizzanti che ha di fatto ridotto i guadagni: al 50,3% il motivo sono le troppe tasse e il mancato sostegno dell’Ue, mentre il 42,2% è convinto che vi sia eccessiva burocrazia e le troppe regole imposte dall’Unione Europea. A differenza di quanto è stato dipinto da parte dei commentatori in merito alla protesta dei trattori, solo il 15,2% sostiene che la protesta degli agricoltori sia dipesa dal rifiuto per la transizione ecologica.