SONDAGGI POLITICI EMG, LE INTENZIONI DI VOTO: TORNA A SALIRE IL PD, BOOM LEGA
Mentre ancora le urne sono aperte per le ultime ore di votazioni alle Elezioni Comunali 2023, i sondaggi politici emersi stamane da Fabrizio Masia per Emg-Acqua ad Agorà non prendono ovviamente in esame le sfide delle Amministrative ma si concentrano sul dato nazionale dei principali partiti in Parlamento. Ebbene, dopo l’intensa settimana politica appena passata, resta in auge ancora Fratelli d’Italia e la Premier Giorgia Meloni con un calo lieve che li conferma al 28% dei consensi su scala nazionale: dopo settimane di stallo, torna a crescere il Pd di Elly Schlein con un 20,5% complessivo.
Cala invece parallelamente il M5s di Giuseppe Conte, fermato al 16,1% dopo la crescita delle ultime settimane: miglior prestazione della settimana, secondo i sondaggi politici di Emg, è della Lega di Salvini che guadagna netto lo 0,3% in sette giorni e si piazza al 9,6% tornando nuovamente vicino alla soglia psicologica del 10% su scala nazionale. Resta ancorata Forza Italia nonostante il “ritorno” di Silvio Berlusconi, ormai quasi del tutto ristabilito e prossimo alle dimissioni ospedaliere: capitolo a parte per il Terzo Polo che fu, con Azione di Calenda che crolla al 3,7% e vede avvicinarsi l’ex alleato Matteo Renzi con Italia Viva al 3,1%. «Sono entrambi un po’ in difficoltà», ha detto Masia stamane ad Agorò, sottolineando come «in generale sembra che non ci siano grossi cambiamenti ma rispetto al mese scorso delle dinamiche ci sono. In vista delle Europee questi quadro è destinato a cambiare». Per gli altri partiti le intenzioni di voto recitano così: Italexit di Gianluigi Paragone al 2,6%, l’alleanza Sinistra-Verdi al 2,5% come PiùEuropa, Noi moderati 1%, Up di De Magistris allo 0,9%.
DECRETO LAVORO E ADDIO RDC, GLI ALTRI SONDAGGI POLITICI
Dall’attualità dei consensi politici al tema cardine della società italiana, non solo politica: il lavoro. I sondaggi politici condotti da Ipsos per il “Corriere della Sera” tra l’11 e il 13 maggio scorsi mostrano tutti gli effetti nella popolazione intervistata dopo l’approvazione in CdM 1 maggio del nuovo Decreto Lavoro. Dall’addio del Reddito di Cittadinanza ai nuovi strumenti contro povertà e disoccupazione, fino al taglio del cuneo fiscale con la crescita della busta paga fino a dicembre 2023: il 48% degli intervistati ha un giudizio sommamente positivo del decreto messo in atto dal Governo Meloni, mentre solo il 18% è negativo in merito al taglio tasse per i lavoratori.
In merito invece ai “nuovi” contratti a termine messi in campo contro il Decreto Dignità del Governo Conte-1, qui la percentuale dei positivi scende fino al 32%, pari a quelli negativi (il 36% non sa-non indica): sul ritorno temporaneo dei voucher per le prestazioni occasionali, il 34% si dice concorde mentre il 31% boccia il provvedimento. Capitolo finale riguarda l’addio al RdC con l’introduzione dell’Assegno di Inclusione e l’Attivazione al Lavoro: qui il 39% sta con il Centrodestra mentre il 29% è negativo sulla bocciatura della misura bandiera della sinistra (il 32% non sa/non indica).