Dopo aver analizzato i dati di Ipsos, è tempo di andare a scoprire la media settimanale dei sondaggi politici stilata da Il Fatto Quotidiano. Non mancano le novità per ciò che concerne le intenzioni di voto degli italiani: in vetta alla classifica troviamo Fratelli d’Italia, ma il partito guidato da Giorgia Meloni perde lo 0,4% e si attesta al 22,1%. In crescita, invece, il Partito Democratico: i dem di Enrico Letta passano dal 20,9% al 21,3%.
La media dei sondaggi politici de Il Fatto Quotidiano segnala il calo della Lega: il Carroccio di Matteo Salvini perde lo 0,2% e si attesta al 15,5%. Torna a sorridere il Movimento 5 Stelle: i pentastellati guadagnano lo 0,4% e sono quotati oggi al 13%. Qualche passettino indietro per Forza Italia: gli azzurri di Silvio Berlusconi perdono lo 0,2% e sono dati all’8,1%. La federazione Azione/+Europa si attesta al 4,4%, mentre Italia Viva di Matteo Renzi si attesta al 2,5%. Mezzo punto percentuale in più per Italexit di Paragone, oggi al 2,8%. Infine segnaliamo Articolo 1 +Sinistra Italiana al 3,9% e i Verdi al 2,3%.
SONDAGGI POLITICI: I DATI SULLA CRISI IN UCRAINA
Passiamo adesso ai sondaggi politici stilati da EMG per Cartabianca, dedicati alla crisi in Ucraina. Gli italiani hanno le idee abbastanza chiare sull’epilogo del conflitto tra Russia e Ucraina: per il 57% siu concluderà con un compromesso in cui ciascuno rinuncia a qualcosa. Solo per il 19% terminerà con la vittoria di una delle due parti, mentre il restante 24% ha preferito non rispondere al quesito. Poi un commento sulle ultime dichiarazioni del segretario Nato Stoltenberg e della presidente della Commissione Ue von der Leyen, secondo i quali l’Ucraina può sconfiggere la Russia: un italiano su due (51%) non condivide queste parole. Per il 21% è invece possibile, mentre il 28% non sa o non risponde. Infine, i sondaggi politici sulla richiesta di Kiev di armi più pesanti di quelle inviate fino a questo momento, come ad esempio aerei di guerra: per il 44% la Nato dovrebbe rispondere di no, mentre per il 25% dovrebbe rispondere di sì. Il restante 31% non ha risposto.