Arrivano interessanti novità dai nuovi sondaggi politici stilati da Swg per Tg La7. Il celebre istituto ha fatto il punto della situazione sulle intenzioni di voto degli italiani e c’è da registrare qualche variazione rispetto alla settimana precedente. In vetta alla classifica di gradimento resiste Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni è in calo dello 0,4% e si attesta al 28,7%. Giù anche il Partito Democratico: i dem di Elly Schlein passano dal 20,4% al 20,2%.



Terzo posto nella classifica dei sondaggi al Movimento 5 Stelle: i grillini di Giuseppe Conte guadagnano lo 0,3% e si portano al 16,4%. Male la Lega: il Carroccio di Matteo Salvini scende sotto il 9%, per la precisione all’8,8%. Risale invece Forza Italia: gli azzurri salgono dal 7% al 7,3%. Passando ai partiti più piccoli, Azione di Carlo Calenda si attesta al 3,9%, mentre Verdi e Sinistra scendono al 3,4%. Italia Viva di Renzi guadagna lo 0,3% e si porta al 3%. Infine spazio a +Europa al 2,5%, Per l’Italia con Paragone al 2,2%, Unione Popolare all’1,6% e Noi Moderati all’1%.



Sondaggi politici: le parole di Mannheimer

Che ruolo avrà la morte di Silvio Berlusconi nel futuro di Forza Italia? Intervistato dal Giornale, il sondaggista Renato Mannheimer ha sottolineato che è molto difficile lanciarsi in pronostici: “Fi era Berlusconi, gli elettori votavano Fi ma votavano per lui, perché c’era il suo nome nel simbolo. Quello che accadrà dipenderà dalla attuale leadership. Certo, ci saranno appetiti verso questo pezzo di centrodestra liberale. Un pezzo importante, perché anche l’8% è un bel mucchio di voti”. L’esperto ha poi sottolineato: “Meloni potrebbe andare verso un partito liberale di massa, oppure potrebbe essere Renzi a tentare di appropriarsene. Dipenderà tutto dalle scelte che faranno i dirigenti del partito, Tajani in testa”. Mannheimer ha anche parlato dell’area anti-berlusconista, oggi ridotta: “Credo che un 25% viva ancora questo antiberlusconismo radicale ma un tempo era il doppio. In alcuni prevale l’aspetto politico, in altri il lato umano e giudiziario. C’è ancora un’area presente sì, però dai sondaggi emerge anche che la fiducia nella magistratura, che 20 anni fa era molto elevata, oggi è crollata, e sta intorno al 30%”.

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