Nuovo appuntamento con i sondaggi politici di Termometro Politico, focalizzati sulle intenzioni di voto degli italiani e sui dossier politici più caldi. Partiamo dal gradimento nei confronti dei partiti e c’è un dato che emerge in maniera netta: la supremazia di Fratelli d’Italia. Il partito del premier Giorgia Meloni è il più amato con il 29,4 per cento. Staccato di oltre dieci punti percentuali il Partito Democratico: i dem di Elly Schlein sono quotati al 19,3 per cento.
I sondaggi politici di Tp segnalano il Movimento 5 Stelle al 16,2 per cento, per poi passare ai partiti sotto la doppia cifra. Al quarto posto dell’ipotetica classifica troviamo la Lega: il Carroccio di Matteo Salvini è al 9,3 per cento. Poi spazio a Forza Italia, con gli azzurri di Silvio Berlusconi al 7,6 per cento. Azione di Carlo Calenda si attesta al 3,8 per cento, mentre sia Italia Viva di Renzi che +Europa toccano quota 2,5 per cento. Infine spazio a Sinistra Italiana-Verdi (2,4%), Italexit (2,3%), Democrazia Sovrana Popolare (1,4%) e Unione Popolare (1,4%).
SONDAGGI POLITICI: I DATI DI TP
I sondaggi politici di TP hanno poi acceso i riflettori sul gradimento degli italiani nei confronti di Giorgia Meloni. Il primo ministro può sorridere, la fiducia è in crescita: il 25,9 per cento ha molta fiducia, mentre il 18,2 per cento abbastanza. Di parere contrario il 55,5%: il 13,5 per cento ha poca fiducia, il 42 per cento nessuna. Il restante 0,4 per cento ha preferito non rispondere. Va decisamente peggio alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, quasi sette intervistati su dieci bocciano il suo operato. Entrando nel dettaglio, per il 66,1 per cento si conferma inconsistente e senza idee forti al di là della patina di nuovo. Il 10 per cento s’è detto contento della sua elezione, ma sembra che abbia deluso le aspettative: è assente e non si fa sentire. Parere positivo dal 16,7%: per il 13,7 per cento il giudizio è sostanzialmente positivo e vengono apprezzate le sue idee e il fatto che non sia presenzialista né aggressiva a livello comunicato; il 3 per cento nutriva dubbi ma in realtà si sta comportando meglio del previsto. Il restante 7,2 per cento ha preferito non rispondere al quesito.