SONDAGGI POLITICI TERMOMETRO: LE INTENZIONI DI VOTO
Passata in carrellata la classifica di Governatori e sindaci promossa dalla Governance Poll 2022, torniamo all’analisi dei sondaggi politici più “classici”: nei dati offerti da “Termometro Politico” per TrueData (pubblicati l’1 luglio 2022), le intenzioni di voto a meno di un anno dalle Elezioni Politiche vede una bella “mischia” dei principali partiti. Secondo i sondaggi del “Termometro Politico”, se si votasse oggi, Giorgia Meloni con FdI otterrebbe la palma di primo partito del Paese con il 22,8% delle preferenze: segue, appena dietro, il Pd con il 22,2% anche se il dato del sondaggio viene valutato con l’unione tra Dem e Articolo 1 di Speranza-Bersani.
La lista dei sondaggi prosegue con la sfida per il “terzo posto”: la Lega di Matteo Salvini tiene al 16,6% mentre il sempre più sfilacciato partito di Giuseppe Conte si abbassa fino al 12,6% dopo la scissione in casa M5s: Forza Italia di Berlusconi resta “bassa” al 7,6%, davanti comunque ad Azione-+Europa (4,1%) e Sinistra Italiana-Verdi al 2,5%. ItalExit di Paragone col 2,5% riesce a fare meglio di Italia Viva di Matteo Renzi (2,2%) mentre il blocco PC (Rizzo), Ancora Italia, alternativa, RI, comitato no Draghi resta ancorato al 2,1%. Entra nell’analisi dei sondaggi politici anche il nuovo movimento di Luigi Di Maio, “Insieme per il futuro”: al momento non si va oltre l’ 0,8% su scala nazionale.
ASTENSIONE E GUERRA UCRAINA: COSA DICONO I SONDAGGI
Proseguendo con gli altri sondaggi politici stilati sempre da “Termometro Politico”, si prova ad analizzare due temi attuali e – seppur molto diversi – alquanto incidenti circa il futuro dei prossimi mesi. In primis, l’allarme astensione scattato con le ultime Amministrative rende la partita verso le Elezioni Politiche nazionale del 2023 con diverse incognite. Il punto più alto di astensione al voto si è raggiunto con l’ultima tornata elettorale: è stato chiesto agli italiani intervistati quali siano le cause e le origini di tale fenomeno così profondamente “anti-politico”. Ebbene, per il 46,6% degli intervistati il problema è la «classe politica che è sempre più incapace e lontana dalle esigenze della gente comune»; per il 21,9%, il nodo astensione riguarda più il fatto che «Tra gli elettori vi è sempre meno senso civico e più disinteresse verso il bene comune».
Di contro, il 24,3% ritiene che ormai «le decisioni vengono prese dai mercati, dall’alta finanza o da burocrati, che non hanno più alcun legame coi cittadini. Votare non serve più a nulla», mentre solo il 5% ritiene l’astensione solo un fatto occasionale, «d’estate l’affluenza tende a essere bassa, non c’é da allarmarsi». Altro fronte, la guerra in Ucraina: finora l’Italia ha speso circa 490 milioni di euro per aiuti al popolo invaso dai russi da ormai 134 giorni consecutivi. Aiuti umanitari e militari, che con l’Ue intera raggiungono circa 15 miliardi di euro: ebbene, secondo i sondaggi politici stilati da “Termometro Politico”, il 32,8% degli intervistati ritiene che sia stato giusto spendere questi soldi per aiuti umanitari, ma non per quelli militari; il 21,1% ritiene giusto l’intero sostegno, il 18,2% invece crede che gli aiuti siano stati insufficienti e che serve impegnarsi di più per aiutare l’Ucraina. Da ultimo, il 17,1% è contrario alle spese in sostegno di Kiev: «non avremmo dovuto spendere nulla», affermano.