Qualche variazione degna di nota nei sondaggi politici realizzati da Swg per Tg La7. Questa settimana non sono stati registrati sorpassi, ma c’è qualche avvicinamento che potrebbe risultare decisivo nelle prossime settimane. In vetta alla classifica delle intenzioni di voto nessuna sorpresa: Fratelli d’Italia al 28,6 per cento, in calo dello 0,3%. In ribasso anche il Partito Democratico: i dem di Elly Schlein passano dal 20,5 al 20,3 per cento.
I sondaggi di Swg segnalano sia il Movimento 5 Stelle che la Lega in crescita: i grillini di Giuseppe Conte al 16,3 per cento, il Carroccio di Matteo Salvini al 9,3 per cento. Dopo il rialzo delle scorse settimane, Forza Italia perde terreno: gli azzurri si attestano al 7,1 per cento, -0,1% rispetto alla precedente rilevazione. In calo anche Azione: il partito di Carlo Calenda è stimato al 3,5%. Alleanza Verdi Sinistra sale al 3,3 per cento, mentre Italia Viva di Renzi guadagna lo 0,2% e si porta al 3,1%. In fondo alla classifica spazio a +Europa al 2,3%, Per l’Italia con Paragone al 2,1% e Unione Popolare all’1,7%.
Sondaggi politici, i dati di Swg
I sondaggi politici di Swg hanno poi fatto il punto della situazione sul giudizio degli italiani sulla riforma della giustizia targata Carlo Nordio. La maggioranza degli italiani – il 52 per cento – è d’accordo sull’interrogatorio dell’indagato e controllo da un collegio di tre giudici prima della convalida dell’arresto, mentre un italiano su due è a favore della stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni. Grande spaccatura invece sul divieto di ricorso in appello per i pubblici ministeri che perdono in primo grado: 38% a favore, 38% contrario, il restante 24% ha preferito non rispondere al quesito. Tendenza opposta per altri due punti: il 42% è contrario al limite ai casi più gravi del reato di traffico d’influenze, mentre il 55% è contro l’eliminazione del reato di abuso d’ufficio. Soffermandosi in particolare sulla pubblicazione delle intercettazioni nei media, per il 57% dovrebbe essere vietata solo per le conversazioni che riguardano fatti privati non legati al presunto reato, mentre per il 21% andrebbe vietata in ogni caso.