Un mese di maggio movimentato per il panorama politico, con il confronto tra governo e opposizione sulle riforme istituzionali, le nomine di vertici istituzionali, le elezioni amministrative, la visita in Italia di Zelensky, i flussi migratori e infine, in ordine temporale, la situazione dell’alluvione in Emilia Romagna, che ha coinvolto in prima persona l’esecutivo. Che impatto hanno avuto tutti questi fatti sullo scenario politico nazionale? Molti di questi temi hanno portato ad un dibattito acceso, spesso anche ad uno scontro. Dunque quali sono le conseguenze?



I sondaggi politici di Pagnoncelli sul Corriere della Sera, mostra una sostanziale stabilità delle opinioni degli italiani rispetto ad aprile. Non cambia l’idea sulle valutazioni sull’operato del governo e sulla presidente del Consiglio. C’è un aumento sia dei giudizi positivi (due punti) sia di quelli negativi (un punto l’esecutivo, due la Meloni). Inalterato anche l’indice di gradimento di entrambi, rispettivamente a 51 e 53. Assistiamo dunque ad una sostanziale polarizzazione delle opinioni. Cosa cambia, invece, negli orientamenti di voto? Vediamo una flessione di 1,5 punti del M5S che ha attualmente il 15% dei consensi. Per la prima volta ha valori inferiori al risultato ottenuto alle Politiche dello scorso anno.



Cosa dicono i sondaggi dei singoli partiti

Nei sondaggi politici sono state testate separatamente Azione e Italia viva a seguito delle tensioni tra le due forze politiche: tra i due partiti c’è una differenza di solo mezzo punto, con Azione al 3,5% e Iv al 3%. Poche variazioni rispetto a un mese fa: FdI si mantiene al primo posto con il 29,6%. Dunque, per il partito di Meloni nessuna tendenza discendente come avvenuto invece nei due mesi precedenti. Al secondo posto c’è il PD con il 20,4%: il partito della Schlein perde lo 0,3%. Segue il M5S, la Lega (8,2%) e Forza Italia (7,7%). Resta stabile anche la quota di astenuti e indecisi che resta molto alta: del 39,5%.



Il centrodestra prevale nettamente sul centrosinistra (46,5% a 25,7%). Per quanto riguarda il gradimento dei leader, vediamo un trio composto da Conte, Berlusconi e Schlein, con un indice di gradimento pari al 31%. Per il leader di Forza Italia, c’è una crescita di ben 10 punti percentuali rispetto a ottobre dello scorso anno. Seconda flessione consecutiva per la leader del PD che va ricondotta in parte all’aumento della sua notorietà. A seguire troviamo Salvini, stabile a 29, e in seguito Lupi, Fratoianni, Bonelli e Calenda. Calo significativo di Renzi (14%).