Le intenzioni di voto prodotte da Euromedia Research mostrano un piccolo “giallo” per la Lega: i sondaggi politici di Emg danno una perdita secca della Lega di oltre un punto percentuale mentre quelli per Porta a Porta hanno confermato un ottimo stato di salute del Carroccio e di Salvini. Entrambi danno la Lega al 33%, ma con differenti “stati di forma”, e saranno solo i prossimi giorni a dire quale delle due “linee” prevarrà sul traino fondamentale del Centrodestra. Pd resta aggrappato al 18,1% mentre il M5s viene affossato dalla crisi dell’ex Ilva e crolla addirittura al 15,8% su scala nazionale: Di Maio registra uno dei peggiori risultati in termini di consensi ben prima delle Politiche 2018. Al quarto posto insegue Fratelli d’Italia che con il 9,3% si conferma in toto la seconda forza del Centrodestra dietro Salvini; Forza Italia resiste al 6,8%, appena davanti al 5,8% di un Matteo Renzi che da quando si è distaccato dalla linea “no scudo penale” sul caso Ilva ha visto lievitare Italia Viva come unica forza in crescita nel Governo Conte-2. Chiudono i sondaggi Euromedia le cifre sulle coalizioni con il l’esecutivo giallorosso al 41,6% e il Centrodestra a sfiorare il 50% (49,4%).
EUROMEDIA (13 NOVEMBRE): ILVA E MANOVRA, GOVERNO KO
Tanto i sondaggi politici Emg quanto quelli di Euromedia andati in onda su Porta a Porta ieri sera, confermano il trend del momento: il Centrodestra, cali o non cali, resta in testa e favorito qualora si tornasse ad Elezioni a breve. Dopo il “nodo Ilva”, i dati emerse dall’analisi di Euromedia hanno posto l’accento sulla Manovra di Bilancio 2020 che in questi giorni è arrivata nelle Commissioni parlamentari del Senato: i risultati anche qui, come sulla crisi Ilva, sono tutt’altro che positivi per il Governo Conte-2. Solo il 24,7% ritiene che Pd, M5s, Italia Viva e LeU abbiano impostato una Manovra positiva, mentre ben il 50,9% è convinto che la Finanziaria sarà non solo negativa ma addirittura dannosa per la popolazione e le varie categorie interessate. Tornando poi sul fronte crisi aziendali, il sondaggio ha chiesto il motivo agli intervistati di tante crisi così vicine e così gravi per l’economia italiana: da Ilva a Pernigotti, da Embraco a Whirlpool fino al caso per eccellenza dell’Alitalia. Ebbene, per il 29,4% le crisi sono dovute «al fatto che all’estero il lavoro costa meno ed è maggiormente conveniente trasferire unità produttive e società», mentre per il 23,5% «la colpa è da attribuire alla negativa gestione degli ultimi anni e degli ultimi Governi di queste realtà». Da ultimo, il 15,7% ritiene che la colpa sia della poca competenza degli ultimi Ministri dello Sviluppo Economico, da Luigi Di Maio a Stefano Patuanelli; il 14,4% ritiene che la vicenda così complessa sia legata a una «mancanza di rispetto dei patti siglati da parte delle Multinazionali (oltre all’indifferenza nei confronti degli operai e degli impiegati di queste aziende)», mentre l’8,1% accusa «l’azione miope dei sindacati italiani».
EMG ACQUA (14 NOVEMBRE): INTENZIONI DI VOTO
E come ogni giovedì Agorà su Rai3 presenta gli ultimissimi sondaggi politici stilati da Emg Acqua e presentati da Fabrizio Masia sugli ultimi nodi della politica italiana nella settimana. Si registra, a sorpresa, una frenata della Lega di Matteo Salvini che in una sola settimana perde addirittura l’1,2% passando dal 34,2% della scorsa settimana al 33% attuale. Nella settimana della crisi Ilva con lo stallo del Governo Conte-2 ci si aspettava forse una crescita ancora più netta del Centrodestra: e invece tanto il Carroccio quanto Fratelli d’Italia, patiscono una frenata che solo il tempo dirà se di “circostanza” o con motivazioni ben più profonde nel rapporto con il loro elettorato. A “rassicurare” Salvini e Meloni il fatto che nei sondaggi politici di Emg tanto M5s quanto Pd non salgono di molto nei consensi: Zingaretti fa guadagnare lo 0,2% fino al 19,5% mentre Di Maio crolla ulteriormente al 16,1% e si conferma in crisi come dimostra la frattura interna al suo Movimento sulla crisi dell’ex Ilva. A guadagnare dunque nelle intenzioni di voto è l’astensione visto che nessuno vede alzare i consensi oltre l’1%: a fare meglio di tutti ci pensa Renzi, con il +0,8% che fa arrivare Italia Viva al 5,7%. I restanti partiti, da Forza Italia (7,4%) a +Europa (1,8%), passando per la Sinistra (1,7%), Europa Verde (1%) e Lista Calenda-Richetti (1%) non compiono significativi passi avanti o indietro rispetto a 7 giorni fa.
SONDAGGI EMG ACQUA (14 NOVEMBRE): ILVA, IL 52% VUOLE SCUDO PENALE
Sempre su Agorà e sempre con i sondaggi politici, non poteva mancare il giudizio in questi giorni caldissimi sul possibile recesso dell’affitto di ArcelorMittal per l’ex Ilva di Taranto: con il Governo diviso al suo interno sul tema dello scudo penale, è stato chiesto agli elettori intervistati cosa farebbero sul complicato accesso o meno ad una protezione penale per la bonifica di un’area ed eventuali responsabilità imputabili a gestioni precedenti dell’acciaieria. La fronda di Barbara Lezzi nel M5s sta tenendo in scacco tutto il Governo ma gli elettori parlano chiaro: il 55% ripristinerebbe lo scudo penale per ArcelorMittal, solo il 21% invece “sta” con la Lezzi mentre il 24% preferisce non rispondere. Sulla specifica dei diversi elettorati, il 61% della Lega è contrario allo scudo sull’Ex Ilva, il 59% degli elettori Pd e il 57% dei 5Stelle, e questo non fa altro che raffreddare gli animi tra l’elettorato e il Governo giallorosso. Pur in una settimana dove, sondaggi alla mano, Salvini e il Centrodestra segna un primo freno dopo mesi di crescita costante.