SONDAGGI POLITICI, IL DUELLO IN TV MELON-SCHLEIN: GHISLERI “ECCO CHI PARTE IN VANTAGGIO”
La piena disponibilità della Premier Giorgia Meloni ad un duello in tv con la leader Pd Elly Schlein in vista delle Elezioni Europee 2024 apre scenari importanti anche sul fronte sondaggi politici: ne è certa la direttrice di Euromedia Reaserch, Alessandra Ghisleri, intervistata da “La Stampa” per inquadrare questo inizio 2024 cruciale per le sorti tanto della maggioranza di Governo quanto per gli equilibrio del Centrosinistra. «Nel possibile duello tv Meloni-Schlein», spiega l’esperta sondaggista dopo la disponibilità da FdI e Pd ad un prossimo scontro in tv per le Europee, «entrambe hanno da guadagnare e da perdere».
Secondo i primissimi sondaggi politici di questo inizio 2024 il gradimento personale svela chi al momento parte in netto vantaggio nel duello: «Meloni al Governo ha un gradimento personale al 37-38% con un’ampia fiducia del bacino di Centrodestra». Di contro invece la segretaria dem è all’opposizione e gode di un consenso 16 punti più in basso della rivale: «Schlein ha consenso tra il 20 e il 22%, variabile in base alle forze del Centrosinistra». Il gap è importante ed è per questo che la leader Pd potrebbe avere non pochi problemi qualora dovesse uscire “sconfitta” mediaticamente dal confronto con Giorgia Meloni.
GHISLERI: “ELEZIONI EUROPEE, I PIANI DEI LEADER”
Secondo la direttrice dei sondaggi politici Euromedia resta però importante sia per la Premier che per Schlein la possibilità del duello in tv in quanto – «sebbene non sposterà voti» – avrà impatto sugli equilibri interni agli schieramenti. «Conviene creare l’attesa: puntare i riflettori solo su di loro oscurando gli altri fa gioco sia al Pd che a Fratelli d’Italia», spiega ancora Ghisleri a “la Stampa” ribadendo la “centralità” delle due leader donna dei principali partiti in cima alle intenzioni di voto nazionali.
Se Meloni dovrà in qualche modo rendere conto a Salvini e Tajani anche in campagna elettorale per via della tenuta generale della maggioranza al Governo, «Schlein non dovrà rendere conto al Governo e potrebbe parlare liberamente offrendo la sua visione». Certo non sarà facile neanche per lei in quanto sia all’interno del Partito Democratico, sia nel “campo largo” del Centrosinistra con il M5s di Giuseppe Conte, passi falsi potrebbero esserle fatali nell’anno che vede Elezioni Comunali, Regionali ed Europee. In merito infine alla possibilità di candidarsi come leader al voto europeo, ipotesi paventata da Giorgia Meloni e finora scartata da Antonio Tajani, una risposta univoca ancora manca: spiega Ghisleri in attesa dei prossimi sondaggi politici che potrebbero essere cruciali per capire cosa ne pensino gli elettori di eventuali discese in campo per le Europee, «il punto è chiarire perché ci si candida anche se poi, se eletti, non si andrà a Bruxelles». Con il voto in piena estate e nella tornata storicamente con più astensione (il voto in Europa), la presenza dei leader «può essere un incentivo, e c’è la voglia di misurarsi con gli avversari e con gli stessi alleati, verificare chi ha più consenso», come del resto spiegato anche dalla stessa Presidente del Consiglio.