La guerra in Medio Oriente divide gli italiani, preoccupati dal rischio escalation, ma non tutti sono adeguatamente informati come si evince dai sondaggi politici. In particolare, lo rileva il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, secondo cui oltre un terzo degli italiani (36%) dichiara di sapere poco o nulla di quanto successo dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Invece, il 40% si ritiene abbastanza informato e solo un quarto circa (24%) pensa di conoscere approfonditamente la vicenda. Ma comunque la guerra suscita importanti timori: il 35% degli intervistati si definisce abbastanza preoccupato, con un picco del 47% solo per quanto riguarda gli elettori del Pd, mentre abbastanza preoccupato è il 45%. Solo un quinto pensa che non ci siano motivi di inquietudine.
L’aspetto che desta maggiori preoccupazioni riguarda i rischi di escalation (33%, con punte più alte tra gli elettori del Pd e di Fratelli d’Italia). A seguire il tema delle conseguenze umanitarie sui civili (29%), tema che coinvolge particolarmente gli elettori dei partiti di opposizione, con percentuali che si aggirano tra il 39% e il 42%. Ha meno presa il rischio di ripresa di attentati terroristici di matrice islamica in Europa (17%), con punte del 27% tra elettori di Lega, Forza Italia e Noi Moderati. Del resto, per l’Italia il rischio sembra in parte inferiore rispetto ad altri Paesi europei, in particolare alla Francia.
SONDAGGI POLITICI: LA REAZIONE DI ISRAELE AD ATTACCO HAMAS
Anche se nella guerra in Medio Oriente sono coinvolti Paesi produttori di petrolio, all’ultimo posto dei timori degli italiani ci sono le conseguenze economiche, citato solo dal 12%. C’è poi la questione relativa alla reazione di Israele, che suscita molte perplessità nelle persone intervistate da Ipsos per il sondaggio per il Corriere della Sera. Il 46% la definisce spropositata pur non negando a Israele il diritto di difendersi, invece solo poco più di un quarto ritiene che la reazione sia stata comprensibile. Comunque, le convinzioni cambiano a seconda degli orientamenti politici. Ad esempio, gli elettori di opposizione sono più critici, invece nel centrodestra si giustifica l’intervento, ma in misura meno rilevante.
Solo tra gli elettori di Fratelli d’Italia quest’ultima opinione è prevalente, seppur di poco (45% contro il 38% che ritiene un eccesso la scelta di intervenire nella Striscia di Gaza). In generale, gli italiani sono restii a schierarsi per una parte o l’altra. Infatti, la maggioranza assoluta (52%) ritiene che debba essere avviata una mediazione per scongiurare una escalation del conflitto. Le punte sono più elevate tra gli elettori di FdI, ma in generale non emergono differenze apprezzabili. Se il 6% ritiene che l’Italia dovrebbe appoggiare Israele senza esitazioni, il 15% pensa invece che andrebbero sostenuti i palestinesi pur condannando Hamas. Solo un’esigua minoranza (2%) appoggerebbe in toto i palestinesi, quindi anche senza condannare Hamas.