Intenzioni di voto, elezioni regionali, gradimento leader ma non solo. I sondaggi politici di Index Research per Piazza Pulita hanno acceso i riflettori sulla situazione del Governo giallorosso. Non sono infatti mancati i momenti di tensione tra le forze di maggioranza nelle ultime settimane: dalla manovra alla riforma della prescrizione, passando per il Mes e le priorità in agenda. Nelle ultime ore è arrivato il monito di Nicola Zingaretti al premier Giuseppe Conte, anche se per il momento nulla lascia presagire una caduta dell’esecutivo. Ma cosa ne pensano gli elettori a proposito dell’alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle? L’istituto di sondaggi ha chiesto agli elettori grillini «Devono restare alleati fino al 2023?», ovvero fino a fine legislatura. I sostenitori pentastellati sembrano credere all’alleanza: il 50,6% ha risposto sì, mentre il 34,7% è per il no. Il restante 14,7% ha preferito non rispondere. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SONDAGGI POLITICI, ELEZIONI REGIONALI EMILIA-ROMAGNA

Se i sondaggi politici relativi alle prossime elezioni regionali in Calabria sembrano particolarmente favorevoli al centrodestra, in vista del voto in Emilia-Romagna pare invece profilarsi un testa a testa all’ultimo voto tra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni. Il governatore uscente, secondo l’ultima rilevazione di Tecnè, è in testa con il 45% dei voti. Nello specifico nella regione “rossa” per eccellenza il Pd si affermerebbe con il 30% dei consensi. Occhio però all’avanzata della Borgonzoni: la candidata del Carroccio viene data infatti al 44%, solo un punto sotto Bonaccini, trainata soprattutto dalla Lega di Matteo Salvini, accreditata dai sondaggi del 30% proprio come il Partito Democratico. La Borgonzoni potrebbe poi beneficiare del 7% di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e del 5% di Forza Italia, con gli altri partiti di centrodestra in grado di assicurare circa il 3%. Come andrà a finire? (agg. di Dario D’Angelo)



SONDAGGI POLITICI, ELEZIONI REGIONALI CALABRIA

Il 2020 partirà con elezioni regionali e, oltre all’Emilia Romagna, tornerà al voto anche la Calabria. Nelle scorse ore sono stati diffusi i primi dati dei sondaggi politici e il Centrodestra può sorridere. Secondo le rilevazioni di Noto Sondaggi per Porta a porta, la coalizione formata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si attesta tra il 43 ed il 47%: percentuali altissime, considerando che non è stato selezionato il candidato che correrà per la poltrona di nuovo governatore calabrese. Brutte notizie per il Centrosinistra: Pippo Calippo si ferma tra il 26 ed il 30%. Il candidato presidente sostenuto dal Partito Democratico dovrà sfruttare la campagna elettorale per tentare di recuperare terreno. Virtualmente fuori dai giochi il Movimento 5 Stelle, che corre da solo dopo il fallimento delle elezioni in Umbria: Francesco Aiello si attesta tra il 10 e il 14%. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SONDAGGI POLITICI, DATI GRADIMENTO LEADER

Sono molto interessanti gli ultimi sondaggi politici prodotti dall’istituto Ipsos in relazione alla fiducia nei leader da parte degli italiani. La rilevazione in questione è particolare perché non concerne un “virtuale” gradimento da parte dell’intervistato ma lo porta a scegliere uno dei leader tra quelli menzionati dagli autori della rilevazione. La domanda posta dall’intervistatore è la seguente: “Tra questi leader politici, lei di chi si fida di più…?”. Il più premiato, con il 27% delle indicazioni, è Giuseppe Conte. Il Presidente del Consiglio stacca di ben undici punti i leader sovranisti Matteo Salvini e Giorgia Meloni, appaiati al 16%. Più giù il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, al 12%. Da sottolineare, però, come la percentuale maggioritaria rispetto a tute altre opzioni sia quella associata alla risposta “nessuno di loro, non sa, non indica”. Non un bel segnale…(agg. di Dario D’Angelo)

SONDAGGI POLITICI INDEX RESEARCH 12 DICEMBRE

Il centrodestra otterrebbe la maggioranza in Italia in caso di voto. Gli ultimi sondaggi politici parlano chiaro e confermano una tendenza ormai chiara. Anche l’ultimo di Index Research conferma che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia – se si presentassero insieme alle elezioni in forma di coalizione – metterebbero insieme il 48,7 per cento dei consensi, a un soffio da quel 50 per cento che però potrebbe diventare realtà con il partito di Giovanni Toti. I dati del sondaggio realizzato dall’istituto demoscopico sono stati diffusi da Piazzapulita: la Lega perde mezzo punto percentuale, passando dal 32,7 per cento al 32,2, ma resta in testa alla coalizione. Il Partito democratico invece arranca: non riesce a superare la soglia psicologica del venti per cento. I dem guadagnano lo 0,1 per cento ma non vanno oltre il 19,2 per cento. Per il Movimento 5 Stelle la crisi è ormai conclamata: i grillini si fermano al 16,2 per cento, mantenendosi stabili rispetto alla rilevazione della settimana scorsa. La loro crisi è stata peraltro analizzata da Fabrizio Masia di Emg Acqua.

SONDAGGI POLITICI, INDEX: CALENDA SORPASSA EMMA BONINO

I sondaggi politici confermano la crescita di Fratelli d’Italia. Nello specifico, secondo quello di Index Research per Piazzapulita, il partito di Giorgia Meloni è stabile col suo 9,8 per cento. La doppia cifra dunque sembra ad un passo. Forza Italia invece cresce a piccoli passi: gli azzurri di Silvio Berlusconi hanno guadagnato lo 0,1 per cento, quindi hanno raggiunto il 6,7 per cento. Due punti percentuali sotto Forza Italia c’è Italia Viva, ma Matteo Renzi non può dirsi soddisfatto di questo dato. Il suo partito non riesce a sfondare: è al 4,6 per cento, peraltro in calo dello 0,3 per cento. Invece il neonato partito di Carlo Calenda, Azione, ha guadagnato lo 0,2 per cento arrivando all’1,8 e quindi superando +Europa di Emma Bonino che è all’1,5 per cento. Ma resta alle spalle dei Verdi, che invece secondo il sondaggio è dato all’1,9 per cento. A livello di coalizioni, un centrosinistra che metta insieme Pd, M5s, Iv e i partiti della sinistra arriverebbe al 42,8 per cento, mentre il centrodestra arriverebbe al 48,7 per cento. Ma è sulla “terza coalizione” che bisogna fare attenzione: è quella del non-voto. Ci sono indecisi per il 37,9 per cento.