Se le intenzioni di voto vedono proiettarsi la Lega di nuovo ad alte vette, sul fronte fiducia nei leader italiani non poteva che registrarsi la ri-crescita del segretario della Lega Matteo Salvini: i sondaggi politici presentati nella sera del duello tv contro Renzi vedono il n.1 del Carroccio tornare a tallonare il Premier Conte (44%) con un 34% dato in crescita rispetto alla scorsa settimana. A stupire poi, confermando il ritorno del Centrodestra ad una piena crescita dopo la nascita del Governo Conte-2, è il risultato delle leader di Fratelli d’Italia: Giorgia Meloni schizza al 31% nei consensi personali, superando in un sol colpo i leader dei due principali partiti di Governo. Nicola Zingaretti del Pd al 25%, Luigi Di Maio fa anche peggio chiudendo al 24% nei sondaggi politici Ixè; chiudono la speciale “classifica” Silvio Berlusconi, non oltre il 20%, e soprattutto Matteo Renzi che pure con la nuova rilevanza mediatica per la scissione dal Pd non va oltre il 14% di fiducia personale.



SONDAGGI IXÈ (15 OTTOBRE): BACINI ELETTORALI, LEGA PUNTA AL 40%

Osservando i bacini elettorali dei principali partiti – ovvero analizzando in tutti gli intervistati quei partiti che non hanno voluto escludere per possibili votazioni – i sondaggi politici di Ixè traducono un messaggio assai interessante per tutti i principali partiti italiani. Al netto delle intenzioni di voto, il “bacino potenziale” che la Lega potrebbe andare a colmare è del 40%, un’aspirazione che già Salvini prima della crisi di Governo credeva di poter inseguire tornando al voto al più presto. Per il Pd invece il “bacino elettorale” naturale è del 305, anche se l’attuale 20.4% lo vede ancora lontanissimo dal raggiungere tale obiettivo (come per la Lega, va detto); il M5s più del 27% non potrebbe ottenere secondo i sondaggi Ixé, mentre è clamoroso il potenziale che potrebbe raggiungere Fratelli d’Italia. Secondo il 27% degli intervistati non sarebbe da escludere un voto per Giorgia Meloni, un vero “boom” che riesce a fare in prospettiva addirittura meglio del Carroccio; il potenziale bacino di Forza Italia invece resta ad un 22%, lontano dai tempi andati del bipolarismo maggioritario, mentre per Italia Viva di Matteo Renzi le aspettative non sembrano molto rosee con al massimo il 12% d consensi che viene stimato il nuovo soggetto politico “scisso” dal Pd. 11% per i Verdi, 10% per +Europa, 8% per la Sinistra e 6% per Toti completano la lista di interessanti sondaggi Ixé sulle potenzialità dei partiti italiani.



SONDAGGI IXÈ (15 OTTOBRE): LE INTENZIONI DI VOTO

All’interno della trasmissione andata in onda ieri sera su Rai3, Cartabianca, sono stati presentati gli ultimi sondaggi politici di Ixè che certificano, nella sera del confronto tv tra Renzi e Salvini su un’altra rete, la buona forma di Lega e Italia Viva nelle intenzioni di voto condotte all’inizio della settimana decisiva per la Manovra. Salvini cresce dal 30% della scorsa settimana al 30,7%, confermando un trend tornato in crescita dopo la “pausa” della crisi di Governo degli ultimi mesi; il nuovo partito renziano invece rosicchia voti al Pd e arriva fino al 4% con un balzo dello 0,5%. Nel frattempo è crollo verticale del Partito Democratico che in una sola settimana passa dal 21,9% al 20,4%, pagando lo scontro interno al Governo per la Manovra con i grillini; già, il M5s, anche lui tutt’altro che in “forma” vive un periodo di costante appannamento nei consensi e il 19,7% non è certo migliorativo. Sul fronte del Centrodestra, a parte la Lega, vive una leggera crescita Forza Italia (dal 7,2% all’attuale 7,6%) mentre si frena per la prima volta negli ultimi mesi la salita di Fratelli d’Italia, che cala leggermente dal 8,6% all’8,2% di questi ultimi sondaggi politici.



SONDAGGI TERMOMETRO (13 OTTOBRE): GIUDIZIO SULLA MANOVRA

Chiude la lista delle intenzioni di voto Ixè +Europa al 2,5%, La Sinistra al 2%, Verdi all’1,4% e Cambiamo di Toti all’1,1%: se invece facciamo un piccolo passo indietro e torniamo ai sondaggi politici di Termometro visti ieri mattina a Coffee Break su La7, possiamo leggere con un occhio critico in più i giudizi sulla Manovra di Bilancio che nel frattempo ieri sera è stata inviata ufficialmente a Bruxelles nonostante quel “salvo intese” frutto del via libera del CdM in nottata. In merito ad una fetta importante della Finanziaria che prevederà il contrasto al contante per battagliare contro l’evasione fiscale, gli italiani interpellati sono tutt’altro che favorevoli: il 55% si dice convinto che non sia una buona misura. Il 31% pensa che il vero problema dell’Italia non sia l’evasione, ma la spesa pubblica fuori controllo, mentre il 24% è contrario per questioni di privacy e di rischio tracciamento di ogni singola azione pubblica del cittadino; il 42% invece è convinto che la limitazione del contante sia una buona proposta mentre per il 27,8% con questa norma saranno più difficili le evasioni (il 13% considera la misura ideale contro furti e truffe).