Le Elezioni Europee 2019 sono passate e hanno rivoltato praticamente più in Italia che non nella stessa Europa dove si preannunciavano “cambiamenti” e “cataclismi” e dove invece si assiste anche in queste ore a trattative “solite” per una maggioranza che al momento nessun partito europeo può dire di avere: guardando al nostro Paese, i sondaggi politici immediati post-voto hanno celebrato la crescita della Lega praticamente in ogni settore, avendo sbaragliato la concorrenza di M5s, Pd e Forza Italia e raggiungendo quasi quota 35% impensabile per un partito che solo tre anni fa era sotto il 10% de consensi. La vittoria di Matteo Salvini è stata analizzata dallo studio di YouTrend e Quorum con un’interessante modalità di ricerca: andare a vedere i risultati delle Europee con il “metro” del sistema elettorale vigente alla Camera dei Deputati, il Rosatellum bis. Con l’aria di crisi che il Governo Conte vive in questi giorni e con la possibilità di poter tornare alle urne, se non a fine 2019, a inizio 2020, è sempre utile provare a vedere come finirebbero delle Elezioni politiche con i dati freschi ottenuti domenica scorso alle Europee 2019.
SONDAGGI YOUTREND (30 MAGGIO): LA LEGA HA LA MAGGIORANZA CON LA MELONI
Ebbene, se alla Camera si trasportasse il risultato del voto di domenica, la Lega e Fratelli d’Italia ad oggi potrebbero avere la piena maggioranza a Montecitorio, senza più il bisogno del Movimento 5 Stelle e, novità, anche di Forza Italia andando a rompere l’asse del Centrodestra che in questo 2019 ha sbaragliato in ogni elezione Regionale o Amministrativa la concorrenza di Pd e Di Maio. Secondo i sondaggi politici espressi da YouTrend, Salvini e Meloni assieme potrebbero ottenere 328 seggi sui 618 in palio alla Camera: Forza Italia con i risultati delle Elezioni andrebbero a 36 deputati eletti, 4 al Svp e all’opposizione troveremmo anche il Pd-Centrosinistra (149 seggi) e soprattutto il M5s fermo a 101 eletti. Un tracollo pazzesco per Di Maio e soci che potrebbe spingere Salvini alla forte tentazione di abbandonare il Contratto di Governo e correre alle urne per ottenere la nuova maggioranza “sovranista” con Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni, senza più l’obbligo di presentarsi al Governo con Berlusconi. In quel caso però si proporrebbe il problema piuttosto nodoso dei governi locali: più di metà Regioni d’Italia sono governate dai tre partiti di Centrodestra assieme e non calcolarlo nell’ipotesi di nuovo Governo nazionale potrebbe risultare un problema per Salvini, anche davanti al pieno di successo elettorale raccolto il 26 maggio.