Secondo gli ultimi sondaggi politici condotti da Euromedia Research per l’Agenzia Dire, la Lega di Matteo Salvini scende per la prima volta sotto quota 25%, perdendo di fatto in un solo anno dopo le Europee 2019 ben il 10% dei consensi su base nazionale: al netto del calo del Carroccio però, la situazione delle intenzioni di voto non vede salire il Governo giallorosso, anzi… Il Partito Democratico resta al secondo posto con un 20,8% stabile ormai da settimane: al terzo posso dietro Salvini e Zingaretti troviamo il M5s in stallo anch’esso con il 15,4% dei consensi, appena di un’incollatura davanti a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni invece in costante ascesa, ora al 14%. Forza Italia non risale oltre il 7,8% facendo così chiudere il Centrodestra questa settimana al 47,2% di consenso a livello di coalizioni. Di contro, da segnalare Azione di Carlo Calenda che supera Matteo Renzi nell’area centro-sinistra: 3,2% per il partito dell’ex Ministro, 3% per la terza forza di Governo in costante “tensione” con il Premier Conte e gli altri compagni di maggioranza.
SONDAGGI EUROMEDIA (29 MAGGIO): SANITÀ E POLITICA
A chiudere le intenzioni di voto dei sondaggi politici Euromedia si segnalano ancora Cambiamo Toti allo 0,8%, Più Europa all’1,6%, Federazione Verdi all’1,5%, Sinistra Italiana all’1,8% e l’astensione salita fino al 40,4% dei rispondenti al sondaggio elettorale. In merito alla figura specifica di Calenda, i dati Euromedia rivelano come solo il 19,3% lo voterebbe in un ipotetico prossimo futuro, ma solo se si prestezza con il Pd (9,6% degli intervistati) o se si presentasse indipendente (6,6%). Il 68,6% invece ritiene che Azione e Calenda non possano prender parte alla nuova stagione politica di rinnovamento dopo la crisi. Ultima domanda ma non meno importante quella legata al tema della Sanità: alla domanda specifica «secondo Lei, la sanità della Sua regione necessita di un cambio di politica, di gestione e di organizzazione?», gli intervistati al 44,4% sono disposti a cambiare tutto l’assetto della Sanità regionale dopo l’emergenza coronavirus, mentre il 9,1% ritiene vadano cambiati e migliorati solo alcuni aspetti. Di contro, il 36,2% ritiene che «sanità della Regione va bene così com’è organizzata oggi».