Continuiamo il nostro viaggio nel mondo dei sondaggi politici e concentriamo la nostra attenzione sulle rilevazioni Ipsos per Di Martedì. L’Istituto di Nando Pagnoncelli ha chiesto agli italiani un giudizio sull’emergenza sanitaria in corso, in particolare sulla minaccia rappresentata ad oggi dal coronavirus: il 40% ha risposto che «rappresenta una minaccia per me», mentre il 51% sostiene che «rappresenta una minaccia per la mia comunità». Per il 78% il coronavirus «rappresenta una minaccia per il mio Paese», mentre per l’81% è un pericolo per il mondo intero.



Ma cosa preoccupa di più gli italiani di questa emergenza sanitaria? Anche in questo caso troviamo due posizioni abbastanza nette, stando ai sondaggi Ipsos: il 58% è preoccupato dal contagio per sé o per un familiare. Ben il 31%, più di tre italiani su 10, teme la perdita del reddito, del lavoro, dei risparmi. Una percentuale che dovrebbe fare riflettere il governo, considerando le difficoltà incontrate negli ultimi giorni nella scrittura del dl Rilancio. Il restante 11% ha preferito non rispondere. (Aggiornamento di MB)



SONDAGGI POLITICI: LEGA AL 24,6%, PD SCENDE AL 22%

Gli ultimi sondaggi politici stilati da Ixè per la puntata del martedì sera di Cartabianca su Rai 3 mostrano un doppio calo nei due partiti di testa, con diverse “velocità”: la Lega secondo i dati Ixé – che storicamente vedono sempre al ribasso il partito di Salvini, fin dai fasti delle Europee – cala dello 0,3% fino al 26,4%, di natura completamente diversa rispetto ai sondaggi visti ad esempio ieri di Swg per Tg La7 (crescita al 27,8% per il Carroccio). Il Partito Democratico invece perde addirittura lo 0,9% in una sola settimana scendendo così fino al 22% e pagando forse dazio per i tanti ritardi sul Decreto Rilancio e sui diversi nodi ancora da sciogliere per le riaperture degli esercizi commerciali dal 18 maggio in poi.



Le intenzioni di voto vedono poi risalire leggermente il Movimento 5 Stelle al 16,9% (+0,1%), mentre è ancora poderosa la crescita di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni che guadagna lo 0,4% fino al 14,2% attuale su scala nazionale. Bene ancora Forza Italia, con Berlusconi che risale fino al 7,5% (+0,3%) mentre guadagna campo la Sinistra rispetto a Italia Viva di Renzi, con rispettivamente 3% (+0,2%) e 2,6% nei sondaggi pubblicati ieri sera da Ixè.

SONDAGGI IXÈ (12 MAGGIO): CONTE AL 59% MA NEI PROSSIMI MESI..

A chiudere i dati dei sondaggi politici di Cartabianca ci pensano poi Azione di Calenda, massimo “boom” della settimana con lo 0,9% in più – gli stessi voti persi dal Pd – e il 2% su base nazionale, mentre scende Europa Verde all’1,8%, +Europa al 2,1% e tutti gli altri partiti sommati che non superano il 3,3%. Dato ancora molto alto invece per gli astenuti, con il 40,2% che ad oggi non darebbe il proprio voto se vi fossero elezioni anticipate. Sui sondaggi invece riferiti ai principali leader, non sembra avere ancora effetto negativo sul Premier Conte il ritardo negli aiuti economici a tutti i settori del Paese: al netto delle difficoltà sul Dl Rilancio, il Presidente del Consiglio reta al 59% dei sondaggi, seguito da Luca Zaia Governatore della Lega al 48%, in lieve calo rispetto alla scorsa settimana.

Al 34% troviamo Giorgia Meloni di FdI, anche lei in calo mentre Matteo Salvini leader della Lega non solo viene superato dal “proprio” Governatore del Veneto ma cala anch’esso nella fiducia nazionale con il “solo” 29% dei consensi. Chiude la mini-classifica, il segretario del Pd Nicola Zingaretti al 28%, appena di un punto davanti a Luigi Di Maio al 27% (in risalita dopo la vicenda della liberazione di Silvia Romano), mentre Silvio Berlusconi doppia l’ex Premier Matteo Renzi con rispettivamente 23% e 11% di stima nei sondaggi personali. Come ha ben spiegato oggi in esclusiva al Sussidiario.net il collega Mario Suttora, esperto di politica ed ex inviato negli Usa, i dati personali sul consenso di Conte potrebbero non essere gli stessi tra qualche settimana: «Conte può anche avere il 60%, perché in questo momento la gente lo vede come l’unico appiglio cui aggrapparsi. Ma è un consenso che avrebbe chiunque altro al suo posto. Presentarsi in tv a fare il buon papà, finora evidentemente ha pagato».